Edifici storici: da oggi parte l’obbligo del modulo per il rischio sismico

01/09/2015 – Da oggi, 1° settembre 2015, scatta l’obbligo di compilazione di una nuova scheda per ottenere l’autorizzazione degli interventi sugli edifici storici, come previsto dalla circolare 15/2015 adottata dal Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo (Mibact) per la tutela del patrimonio architettonico e la mitigazione del rischio sismico.
 
Di conseguenza per interventi di miglioramento sismico, anche di singoli elementi strutturali, o per interventi di manutenzione straordinaria, che prevedono lavorazioni edili significative nei confronti dell’interazione con la struttura, bisognerà allegare alla richiesta di autorizzazione o di pareri la scheda sinottica degli interventi (allegato 1 alla circolare 15/2015).
 
La scheda costituirà una sintesi dell’approccio progettuale seguito e, come fa notare il Mibact, non comporterà un aggravio dell’attività..
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I ladiri: la tradizione sarda della terra cruda

La Sardegna è una delle regioni d’Italia che vantano una tradizione di architettura in terra cruda di antichissima data, un metodo costruttivo che è stato soppiantato dal cemento solo negli anni ’70 (quindi più tardi rispetto ai numerosissimi luoghi in cui il cemento ha sostituito le metodologie costruttive locali) e che di recente è tornato in auge anche grazie a diverse iniziative volute da vari comuni sardi giustamente interessati a tutelare il loro patrimonio storico-architettonico

In copertina: un muro in ladiri, localmente anche chiamati ladirini, nel comune di Riola Sardo, in Sardegna. Foto da www.comune.riolasardo.or.it/

 

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caption: un muro in ladiri. Foto da pinsta.me/paolo.marchi

I ladiri sardi e la tradizione della terra cruda

La tecnica di costruzione in terra cruda di maggior interesse per la Sardegna è quella che adopera i mattoni generalmente definiti Adobe, che invece localmente prendono il nome di ladiri o anche di ladirini, a seconda della zona. Questa tecnica prevede la formazione di mattoni con un impasto di terra, acqua e paglia, formati in uno stampo, e successivamente messi ad essiccare all’aria aperta sino a completa asciugatura (operazione che richiede minimo due settimane o un mese).

caption: produzione manuale di ladiri. Foto da www.terracruda.org

I ladiri possono essere preparati sia manualmente che meccanicamente, in Sardegna infatti esistono diverse realtà artigianali locali che producono appunto questi mattoni in terra cruda. La messa in opera dei ladiri può essere fatta con la malta di terra o con la malta di calce. Per quanto riguarda l’impasto, secondo “Il manuale della terra cruda” (scaricabile qui – si avvia download documento di 4,57 MB) a Samassi, un comune sardo dove la terra è il materiale costruttivo tipico, tradizionalmente per produrre 1 mc d’impasto per ladiri si utilizza 1 mc di terra e 1 mc di acqua, aggiungendo 0,23 % di paglia (pari quindi a 47,5 kg).

La terra cruda e la normativa italiana

La terra cruda è un antico materiale da costruzione – il più vecchio reperto archeologico di abitazione in terra cruda è stato ritrovato a Gerico, e risale all’ 8000 a.C – ed è dotato di ottime proprietà. 

Infatti, è un eccellente isolante, è dotato di un forte potere traspirante e presenta inoltre ottime caratteristiche di resistenza. In aggiunta, regola naturalmente l’umidità e la temperatura interna dell’abitazione (infatti, all’interno di queste abitazioni si ha di solito un’oscillazione termica di circa due o tre gradi tra il giorno e la notte, con un’umidità relativa del 50%): questo perché i mattoni in terra cruda hanno una massa doppia rispetto ai tradizionali mattoni in terra cotta, e una volta che internamente si è raggiunta la temperatura desiderata, questa tende a essere mantenuta tale.

Si annoverano altri benefici che derivano dal costruire con la terra, questi sono: la riduzione di consumo energetico durante il processo di produzione e trasporto del materiale (che si trova di solito in loco), la riciclabilità e l’alto grado di riduzione dei residui di laboratorio, la sostenibilità di un’economia autoctona e locale, la facilità di reperimento dei materiali primari, oltre che la risposta positiva della terra se combinata con inerti e fibre vegetali. La terra cruda è infine un ottimo materiale da adoperare nell’autocostruzione di edifici.

Tuttavia i problemi principali dovuti all’utilizzo della terra cruda sono rappresentati dalla bassa resistenza agli agenti atmosferici, per questo è un materiale che richiede una protezione esterna con intonaco idoneo, oltre che da una resistenza meccanica non sempre adeguata.

Nonostante le peculiarità positive della terra cruda, la normativa italiana non la considera come materiale costruttivo, anche se, di fatto, esiste sul territorio nazionale un ampissimo patrimonio storico e tradizionale di architettura in terra cruda. Basti pensare che nel comune piemontese di Alessandria esistono circa 1000 edifici in terra cruda tuttora abitati.

Per questo motivo la regione Sardegna, al fine di favorire il recupero delle architetture in terra cruda e per agevolare la loro immissione nel mercato, ha concesso un’agevolazione dei contributi regionali con la Legge Regionale n. 29 del 13 ottobre 1998.

Ragioni della mancata diffusione della terra cruda in architettura

In Sardegna la terra cruda è stata individuata da diversi archeologi come antico materiale da costruzione, e nell’entroterra di Cagliari è stato storicamente l’elemento fondamentale nella costruzione delle case. Oggi però non è un materiale che viene impiegato di sovente specialmente per costruzioni nuove. Di fatto, di recente, i prodotti in terra cruda più richiesti sono solo le finiture e gli intonaci in questo materiale, piuttosto che elementi architettonici primari e portanti, come i mattoni.

Secondo Matteo Brioni, esperto in costruzioni in terra e proprietario di un’azienda produttrice di laterizi a Gonzaga, una delle ragioni del poco utilizzo della terra cruda si trova proprio nella mancanza d’informazione: infatti, la gente non conosce l’esistenza dei prodotti in terra cruda, non è informata a riguardo delle caratteristiche di questo materiale, per cui non sa perché sceglierli e utilizzarli per le proprie abitazioni. Spesso, inoltre, la terra cruda è percepita come materiale povero.

Un’altra ragione si trova nelle maestranze che lavorano la terra: infatti questo è un materiale che Brioni chiama prestazionale, vale a dire che esistono diciotto tecniche costruttive per metterlo in opera, e ognuna è più adatta per una certa cosa più che per un’altra. Perciò serve una manodopera che sappia trattare il materiale, mentre con il cemento questa differenziazione non si ha, e non si richiede una manodopera specializzata, anche se i problemi iniziano in seguito.

Il cortometraggio “Ladiri” di Andrea Mura raccoglie le esperienze di alcuni anziani sardi sulla terra cruda e sulle costruzioni in ladiri in Sardegna.

 caption: abitazione in ladiri, dal cortometraggio ‘Ladiri’ di Andrea Mura, che parla delle abitazioni sarde tradizionali e della tecnica costruttiva dei ladiri. Foto da www.labottegadelbarbieri.org

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Lucky Penny, design su misura per un caffè a Melbourne

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È un penny trovato per terra vicino ad un suo locale ad innescare una serie di felici eventi concatenati, tra cui l’apertura del caffè/ristorante chiamato non a caso Lucky Penny. A Melbourne, lungo la rinomata Chapel Street dove si susseguono le boutique e i locali più trendy, si contraddistingue dagli altri per l’atmosfera genuina e intima.

UNA CAFFETTERIA VERDE NEL CUORE DI PECHINO

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Il design su misura gioca tra rievocazioni vintage e uno stile contemporaneo, privilegiando l’uso di tecniche e materiali locali. Per il progetto sul lotto stretto e allungato, è incaricato lo studio Biasol che con l’aiuto di Mezai e Tre Mezzo sviluppa il concept, l’interior design e la grafica. Su una superficie di 115 mq disposto su due livelli, il Lucky Penny viene realizzato con le indicazioni dell’architetto Jean-Pierre Biasol come “uno spazio da vivere e in cui ti senti a casa, dove il vintage si bilancia con lo stile moderno scandinavo“.

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South Yarra, il quartiere in cui si trova il caffè, è una costellazione di negozi di vario genere, e in particolare lungo i 4 km della Chapel Street ci sono ristoranti, night club, boutique di lusso e bazar di cianfrusaglie. Perciò per il Lucky Penny i progettisti ricercano uno stile opposto, una sequenza di spazi accoglienti e non pretenziosi.

Piante ricadenti punteggiano muri bianchi, mentre comodi appendiabiti e lampade industriali creano intimità tra i tavoli. L’obiettivo è massimizzare lo spazio per i clienti, ottenuto con il design su misura e scelte architettoniche che coniugano comodità, funzionalità e ricercatezza.

Superfici quadrettate e riflettenti di ceramica introducono il cliente in un ambiente accogliente e schietto. Lo stesso logo, il nome racchiuso da un cerchio tratteggiato, è riportato sulla vetrata e sui menù, mentre tavoli e sedie con varie altezze e bicolore vivacizzano gli ambienti.

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Gusto nordico e materiali autentici per un ambiente raffinato, che muta e si evolve con il vissuto dei clienti. Il design essenziale si caratterizza per la cura di ogni dettaglio, dagli schienali e portagiornali all’illuminazione: una sensazione familiare avvolge e mette a proprio agio il cliente. Pavimento e soffitto chiaro con spot incassati inquadrano ambienti dai toni tenui, tessuti e pelli ricercati definiscono spazi confortevoli e armonici nella composizione e nelle cromie. I muri di mattoni irregolari raccontano una storia ancestrale e iterativa, mentre la scelta dei colori amplifica la percezione dello spazio rendendo unici i momenti trascorsi al suo interno.

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Ricorsi dei mattoni su un irregolare strato d’intonaco bianco rappresentano la permanenza della tradizione costruttiva locale, su cui spiccano le nere lampade con le luci puntate sui tavoli dal carattere prettamente industriale. L’esposizione dei prodotti in teche trasparenti e i ripiani lineari facilitano la scelta dei clienti, mentre la cura e l’amore per i dettagli si manifestano negli arredi e negli oggetti.

Gli sgabelli di James Richardson sono dipinti nella parte superiore o inferiore di bianco o di nero, i menù e le portariviste sono in pelle chiara, ricercati e minimali. Specchi circolari, bottiglioni di vetro, quadretti di varie dimensioni e colori definiscono l’atmosfera domestica del Lucky Penny, dove una piacevole pausa dopo lo shopping potrebbe riservare altri fortunati momenti.

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La pietra lavica maiolicata per arredi outdoor

I nuovi tavoli Made a Mano a Maison & Objet

01/09/2015 – Tra il 4 e 8 Settembre si terrà a Parigi, la seconda edizione annuale di M&O. Made a Mano partecipa presentando dei tavoli in pietra lavica maiolicata realizzati in collaborazione con lo studio di design Marta Fegiz, già nota nel mondo dell’outdoor, per le sue innovative soluzioni nel campo “landscapes”.

La collaborazione di Rosario Parrinello Art Director e creative di Made a Mano e lo Studio Marta Fegiz , nella realizzazione di questo progetto destinato all’esterno, nasce proprio dalla visione di Marta Fegiz, che dichiara nella sua visione di designer “…mutazioni vegetali e temporali, si muovono all’interno di una… Leggi l’articolo

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Riva 1920 alla Festa del Legno 2015

Appuntamento a Cantù dal 18 Settembre al 4 Ottobre

01/09/2015 – In occasione della Festa del Legno 2015, organizzata dal Comune di Cantù e prevista dal 18 Settembre al 4 Ottobre, Riva 1920 promuove all’interno dello Showroom_Museo del Legno diverse iniziative.
 
Due i weekend di porte aperte 19/20 e 26/27 Settembre e tre le serate a tema:

18 Settembre ore 20.30 – Paolo Pininfarina

21 Settembre ore 20.30 – Carlo Cracco

2 Ottobre ore 20.30 – Mario Bellini

Riva 1920 su ARCHIPRODUCTS… Leggi l’articolo

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Eataly e Caesar a Expo Milano 2015

Trace, Anima e One per i 18 ristoranti del padiglione ‘Il ristorante delle biodiversità regionali’

01/09/2015 – L’esperienza, la versatilità e l’innovazione, rendono protagoniste le collezioni in gres porcellanato di Caesar ad Expo 2015, presente in tre diversi padiglioni.
 
Tra questi, la partnership con Eataly rappresenta il binomio perfetto tra due realtà imprenditoriali diverse ma accomunate dall’eccellenza del made in Italy. Caesar, infatti, fornisce le sue linee di piastrelle in gres porcellanato all’interno dei 18 ristoranti a tema “Regionale” che Eataly ha realizzato all’interno del padiglione “Il ristorante delle biodiversità regionali”.

Tre le collezioni di ultima generazione che arredano… Leggi l’articolo

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Legno combusto, ardesia e corten

Reggiani illumina l’Osteria il Grano di Pepe

01/09/2015 – Il progetto dell’Osteria Il Grano di Pepe si e sviluppato con l’obiettivo di dare forma ad un luogo che costituisse lo spazio di equilibrio degli elementi necessari ad una esperienza gastronomica d’eccellenza, una cucina le cui radici siciliane si innestano, con un carattere fortemente sensitivo e naturale, nella più avanzata cultura culinaria emiliana.   Il percorso ideato affronta i momenti chiave della definizione del rapporto tra spazio e cibo dove la complessità viene risolta con semplicità e naturalezza. La struttura distributiva è conseguentemente semplice, ovvia, nel dualismo classico spazio servente/spazio servit la composizione… Leggi l’articolo

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Il bagno: un luogo dove volersi bene

31/08/2015 – Che ruolo ricopre oggi il bagno all’interno della casa? Che sia un luogo essenziale e funzionale, o un lussuoso ‘bagno soggiorno’ – una sorta di spa a casa – il bagno è il luogo dove iniziamo e terminiamo la giornata, dove ci prendiamo cura di noi stessi. Nella casa, intesa come rifugio privato, il bagno diventa il “rifugio nel rifugio”: uno spazio dove recuperare energia e ritemprarsi.

Il concetto di stanza da bagno è il centro della ricerca di antoniolupi, che lo trasforma in “sala da bagno”, in spazio del benessere, con la volontà di ‘dilatare la stanza da bagno’, che diventa così ‘il vero cuore della casa.’ La produzione sartoriale e l’uso di nuovi materiali permette di adattare ogni collezioneantoniolupi alle diverse esigenze con personalizzazioni infinite.

Ville super lusso, case d’autore, dimore storiche, spazi minimal: le collezioni antoniolupi si..
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Ristrutturazioni piccoli condomini: sgravi solo con codice fiscale

31/08/2015 – Anche i piccoli condomini, per usufruire del bonus ristrutturazioni sulle parti comuni, hanno bisogno del codice fiscale.
 
Quindi se i pagamenti fatti dai singoli proprietari, per ristrutturazioni su parti comuni dell’edificio, vengono effettuati tramite bonifici bancari, con ritenuta d’acconto dell’8%, allora le detrazioni per le spese sostenute nel 2014 si possono “recuperare” se il piccolo condominio richiede il codice fiscale, versando una sanzione di 103,29 euro e inviando apposita comunicazione all’Agenzia.
 
Questo quanto stabilito dalla Risoluzione 74/E in cui l’Agenzia delle Entrate risponde ad un’istanza di interpello inviata da tre fratelli.
 
Detrazioni piccoli condomini: il caso
In un edificio con tre appartamenti, ognuno di proprietà esclusiva di tre fratelli, vengono effettuati nel 2014 interventi di recupero su parti comuni, pagati dai proprietari pro-quota con bonifico bancario.
 
Secondo..
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Condizionatori con unità esterna senza Scia, multato anche il nuovo proprietario

31/08/2015 – Paga la multa per un condizionatore esterno installato senza Scia anche il nuovo proprietario, che ha acquistato l’immobile dopo la realizzazione dell’intervento. Si è espresso in questi termini il Tar Lazio con la sentenza 10826/2015.
 
Nel caso esaminato dai giudici, un Comune aveva notificato una multa al proprietario di un immobile per l’installazione di un condizionatore con unità esterna, che era avvenuta senza aver prima presentato la Dia (oggi Scia).
 
Il proprietario aveva però obiettato di non essere responsabile dell’installazione dal momento che, quando aveva acquistato l’immobile, le unità esterne erano già presenti. I giudici hanno però dato torto al ricorrente affermando che la multa è legittima a prescindere dall’individuazione dell’effettivo responsabile dell’abuso.
 
Il Tar ha innanzitutto spiegato che l’installazione di un condizionatore..
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Smart City e Social networks: di cosa si parla in rete?

Sui social networks si parla sempre di più di “smart city“. I social sono capaci di offrire una piazza di discussione molto ampia e sui vari Facebook, Twitter, Pinterest… intervenire è consentito ad un pubblico sempre più vasto. 

SMART CITY IN ITALIA: QUALI SONO LE CITTÀ PIÙ INTELLIGENTI?

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SOCIAL E SMART CITY

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Con uno studio condotto utilizzando gli strumenti di analisi della WelikeCRM, amcservices ha evidenziato 4 domande per capire come viene trattato il tema dagli utenti della rete e come questo sistema possa essere funzionale alla crescita delle smart cities, in relazione soprattutto ai cittadini, utenti primari del servizio.

  1. Cos’è per gli utenti italiani del web e dei social network una città smart?
  2. Cosa li incuriosisce quando si parla di città intelligente?
  3. Chi parla di smart cities in Italia e da quali zone del nostro paese?
  4. A quali argomenti a quali tematiche sono maggiormente interessati?

Quello che di importante emerge da questo studio non è tanto capire che idea hanno i cittadini sulla smart city, che spazia tra i concetti di sostenibilità, digitalizzazione condivisione ed inclusione sociale, ma quali sono i temi più sentiti, capaci di creare interesse e permettere quindi di affrontare l’argomento in maniera strutturata. Capire di cosa parlano le persone quando pensano al tema smart city diventa quindi fondamentale per la pubblica amministrazione e per le altre aziende per sapersi porre in modo corretto sul mercato, creando servizi che sono il risultato delle opinioni dei cittadini in qualità di utenti finali.

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A tale scopo sono state selezionate delle figure chiave capaci di influenzare ed individuare degli ambiti di interesse per creare e sviluppare una sempre più viva partecipazione attiva da parte dei cittadini. Gli influencers o influenzatori sono persone capaci di influenzare i pensieri e le decisioni delle persone grazie a commenti, articoli e opinioni che godono di una considerazione piuttosto alta. Non esiste un profilo specifico, la natura degli influencer può essere di vario tipo ed ognuno di essi è capace di imporsi in modo forte in base alle proprie peculiarità: si passa dalla celebrità, che viene seguita da milioni di persone per la sua fama, all’autorità, che esprime un parere molto forte e considerato autorevole, e ancora all’attivista, in grado di creare veri e propri movimenti. La funzione degli influencer risulta essenziale per promuovere azioni di comunicazione e politica sociale che mira ad arricchire non solo la pubblica amministrazione, ma anche quelle imprese che operano nei settori chiave dello sviluppo e della gestione delle smart cities.

A partire dai sei temi portanti individuati della commissione europea (economy, living, environment, mobility, people, governance) ecco come gli influencer attirano l’interesse dei cittadini:    

  • Ecologia 39%
  • Cultura 38%
  • Educazione 6%
  • Government 5%
  • Anziani 6%
  • Altro 6% 

È chiaro come i temi dell’ecologia e della cultura riescano a coinvolgere e ad interessare un maggior numero di persone rispetto ad altri e questo perché spesso si è parlato di smart city e di sostenibilità solo passando attraverso un’idea di rispetto dell’ambiente. Diventa quindi sempre più necessario sfruttare la figura dell’influencer per mettere in gioco tutte le tematiche importanti per lo sviluppo di un nuovo modello di città intelligente e rendere i cittadini consapevoli degli elementi che compongono un panorama il più completo possibile.

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La facciata dinamica di una delle università più sostenibili d’Europa

L’università di Kolding, in Danimarca, può essere eletta a tutti gli effetti la più green d’Europa grazie alla sua facciata dinamica composta da 1600 moduli mobili in acciaio forato. Tecnologia e principi di bioclimatica rendono l’edificio progettato da Henning Larsen Architects una gioiello dell’architettura.

FACCIATE DINAMICHE: GLI ESEMPI PIÙ BELLI DAL MONDO

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Henning Larsen Architects vince il suo primo premio nel 1961 per la progettazione dell’Università di Stoccolma, da allora si è cimentato di frequente nell’ambito della progettazione e realizzazione di complessi scolastici ed universitari.

Nel 2008 vince il primo premio per il progetto della sede delle facoltà di Comunicazione, Design, Cultura e Lingue della University of Southern Denmark nel Campus di Kolding. L’edificio realizzato nel 2014 è situato a Grønborg nel centro della città di Kolding , e gode di una posizione privilegiata sulle rive del fiume a poca distanza dal porto e dalla stazione. La volontà è di creare una piazza che interconnetta il fiume e le sedi delle varie istituzioni universitarie generando un legame tra la vita universitaria e la vita della città, tra interno ed esterno.

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RICERCA TECNOLOGICA E PROGETTUALE

L’edificio è frutto di un attento periodo di ricerca sia a livello tecnologico che progettuale. È un ottimo connubio tra innovazione e architettura, caratterizzato da un design moderno e una particolare attenzione e riflessioni sulla vita all’interno dell’Università che hanno portato lo studio danese a generare un spazio interno vibrante e dinamico.

I piani sono accessibili da un atrio di forma triangolare che muta ad ogni livello sia in forma che in posizione generando uno spazio suggestivo e vivo, varia pertanto l’ubicazione delle scale piano per piano, conferendo movimento alla hall e agli spazi comuni. Si genera un gioco di sfalsamenti che permette di creare delle connessioni visive tra i pianerottoli di accesso ai diversi piani, oltre a creare un ambiente architettonico dinamico, è volto ad enfatizzare gli aspetti fondamentali dell’ambiente universitario: la comunicazione e la conoscenza, nonché la ricerca e la sperimentazione. L’obiettivo è quello di generare ambienti di interconnessione e scambio, in prossimità dell’atrio, tra studenti, professori e ricercatori, allo stesso tempo vengono garantiti alcuni luoghi più privati per la contemplazione, la riflessione o la lettura nelle zone più periferiche dell’edificio.

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LA FACCIATA DINAMICA DELL’EDIFICIO

In tutto questo un ruolo fondamentale è svolto dalla luce e dall’illuminazione naturale

“La luce del giorno è un parametro importante – afferma lo studio Henning Larsen Architects – per assicurare un ottimo microclima interno e il benessere dei fruitori”.

Grandi vetrate permettono di far entrare molta luce all’interno, ma richiedono anche una schermatura per evitare un eccessivo surriscaldamento degli ambienti. La luce varia nel corso della giornata e dell’anno, è da qui che nasce l’idea di un involucro dinamico, perfettamente integrato nell’edificio, che permette di controllare e gestire luce e calore garantendo un clima ottimale e conferendo un’immagine architettonica significativa unica e variabile.

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Le facciate sono caratterizzate da vetrate continue e da 1600 moduli di forma triangolare in acciaio perforato. Gli schermi solari sono montanti su telai mobili che permettono il movimento al fine di regolare la quantità di luce desiderata all’interno degli ambienti, il sistema è dotato di sensori che misurano di continuo il livello di luce e calore regolando e muovendo meccanicamente i brises soleil attraverso un piccolo motore. Quando i moduli sono chiusi aderiscono perfettamente alla facciata creando una superficie continua, mentre quando sono aperti creano una facciata dinamica, sporgendo con le loro punte e trasformando l’edificio in un vero e proprio monumento.

Anche i fori circolari presenti sui pannelli sono il risultato di ricerche e calcoli di ingegneri e architetti che hanno stabilito il 30% come angolo di apertura ottimale sia per la schermatura che per la visuale dall’interno verso l’esterno. Durante il giorno la luce naturale filtra attraverso i fori creando giochi di luce sempre variabili all’interno, mentre la sera il gioco si inverte, quando il sole è tramontato la luce artificiale dall’interno passa attraverso i fori rendendo più trasparente la facciata proiettando le ombre verso gli spazi esterni antistanti la facoltà, portando all’esterno il mondo interno dell’Università e andando a rafforzare il concetto che è alla base del progetto: creare un’interazione e un dialogo forte tra la vita universitaria e la città.

La forma triangolare dei moduli è dovuta ad una scelta progettuale legata all’inserimento nel contesto urbano, alla forma dell’edificio e al voler creare un vero e proprio monumento per la città piuttosto che una semplice sede universitaria, diventando un simbolo ed interagendo attivamente con l’intorno.

COLORI E SOSTENIBILITÀ

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Per quanto riguarda gli aspetti legati alla sostenibilità e al risparmio energetico, lo studio Henning Larsen Architects non si è limitato solamente ad integrare questi sistemi in facciata, ma ha progettato l’intero edificio secondo principi sostenibili, garantendo un’ottima ventilazione e illuminazione naturale. L’atrio di notte viene raffrescato utilizzando l’aria esterna e di giorno viene illuminato naturalmente dal lucernario posto a sommità, inoltre un impianto di raffrescamento e riscaldamento a soffitto, che utilizza la raccolta delle acque piovane, permette di regolare le temperatura all’interno dell’edificio, mentre celle solari in copertura provvedono alla produzione di energia elettrica ed infine una serie di altre accortezze come l’uso di illuminazione led o di apparecchiature energetiche a basso consumo, fanno del Campus di Kolding una delle sedi universitarie più sostenibili di Europa.

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Un’ulteriore osservazione può essere posta sull’uso del colore. Sia all’interno che all’esterno predominano colori neutri, per le parti strutturali e per la pavimentazione così come per la maggior parte dei moduli in facciata. Tuttavia gli elementi di arredo e di design degli spazi comuni interni sono caratterizzati da colori come l’arancione, il giallo, il rosso, mentre alcuni moduli triangolari della facciata dinamica sono colorati di arancione, rosa o verde, conferendo vivacità alla facciata, la stessa vivacità che contraddistingue un ambiente universitario.

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Nuove superfici Wall&decò per ambienti umidi e facciate

A M&O le nuove soluzioni per bagni, centri benessere e paesaggio urbano

31/08/2015 – Wall&decò presenta a Maison&Objet WET SYSTEM™ e OUT SYSTEM™, due nuovi sistemi di rivestimento dedicati rispettivamente ad ambienti umidi – bagni e centri benessere – e facciate esterne.
 
WET SYSTEM™è la prima guaina impermeabilizzante decorativa per ambienti umidi quali bagni e centri benessere, che unisce all’alto valore decorativo, funzione primaria della carta da parati, proprietà tecniche di resistenza all’acqua e all’umidità, all’ingiallimento, all’abrasione, all’aggressione di prodotti chimici per l’igiene domestica. WET SYSTEM™ è un marchio depositato, frutto… Leggi l’articolo

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Il bagno: un luogo dove volersi bene

Ville di lusso, case d’autore, spazi minimal: il bagno firmato antoniolupi

31/08/2015 – Che ruolo ricopre oggi il bagno all’interno della casa? Che sia un luogo essenziale e funzionale, o un lussuoso ‘bagno soggiorno’ – una sorta di spa a casa – il bagno è il luogo dove iniziamo e terminiamo la giornata, dove ci prendiamo cura di noi stessi. Nella casa, intesa come rifugio privato, il bagno diventa il “rifugio nel rifugio”: uno spazio dove recuperare energia e ritemprarsi.

Il concetto di stanza da bagno è il centro della ricerca di antoniolupi, che lo trasforma in “sala da bagno”, in spazio del benessere, con la volontà di ‘dilatare la stanza da bagno’, che diventa così ‘il vero… Leggi l’articolo

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A Bergamo l’evento ‘I maestri del paesaggio’

Diemmebi per l’allestimento ‘Paesaggio Nomade’ firmato dallo studio Basaglia Rota Nodari

31/08/2015 – In occasione dell’evento che coinvolge la di città Bergamo “I maestri del paesaggio” Il legno dalla Natura alle Cose si presenterà con la mostra “Paesaggio Nomade” curata dallo studio Basaglia Rota Nodari, che ha progettato anche l’allestimento.

Numerose sono le aziende del settore legno che ogni anno ardiscono alla manifestazione, tutte unite nella forte passione per un materiale che oltre che essere vivo, naturale, conserva la CO2 assorbita dall’ambiente e non la restituisce fino quando non lo si brucia o si decompone.

Il progetto dell’allestimento sposa il tema della manifestazione “I maestri del paesaggio”:… Leggi l’articolo

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Nuove superfici decorative per ambienti umidi e facciate

Wall&decò con WET SYSTEM e OUT SYSTEM a M&O

31/08/2015 – In occasione di Maison&Objet, Wall&decò, presenterà WET SYSTEM™ e OUT SYSTEM™, due innovativi sistemi di rivestimento dedicati ad ambienti umidi e facciate.
 
WET SYSTEM™è la prima guaina impermeabilizzante decorativa per ambienti umidi quali bagni e centri benessere, che unisce all’alto valore decorativo, funzione primaria della carta da parati, proprietà tecniche di resistenza all’acqua e all’umidità, all’ingiallimento, all’abrasione, all’aggressione di prodotti chimici per l’igiene domestica. WET SYSTEM™ è un marchio depositato, frutto dei continui… Leggi l’articolo

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Legno e tessuto in versione ipercolorata

Web, la collezione Zalf dedicata ai più piccoli

31/08/2015 – La nuova collezione Web di Zalf – brand del Gruppo Euromobil specializzato in camere per bimbi e ragazzi, soluzioni living e per l’ufficio – è composta da letto e scrittoio.

 
Il letto Web è tessile con giroletto rivestito in tessuto sfoderabile, con sommier e testiera imbottita. 
È disponibile sia in versione letto singolo che da una piazza e mezza (220 centimetri di lunghezza, 126 di larghezza e 90 di altezza per la testiera.
Il letto Web poggia su gambe in legno dalla forma particolare e distintiva che sono disponibili nei colori bianco, canapa e olmo sand.
 
Lo scrittoio Web è dotato di gambe in legno con la… Leggi l’articolo

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