Accessori in bambù per il computer

Diffuso prevalentemente in Asia, il bambù si sta facendo largo anche in Europa, dove viene utilizzato non solo in qualche costruzione, ma anche e soprattutto nel settore del design, dove la sua piacevolezza estetica, resistenza e versatilità gli stanno assicurando un grande successo.

I designer si sono lasciati conquistare e si stanno sbizzarrendo tanto in impensabili creazioni originali quanto in realizzazioni di oggetti tipicamente plastici, replicati nella loro versione in bambù. Il settore dell’informatica non è sfuggito a questa ondata green, con repliche in bambù di accessori high tech. E’ il caso di mouse, tastiere, custodie per pc e altri accessori per il computer, disponibili nella loro versione naturale.

fanno risparmiare plastica e sono interamente riciclabili. Senza contare il piacere al tatto che un elemento naturale assicura.

Ecco qualche esempio:

TASTIERA IN BAMBÙ

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Una tastiera in bambù fa risparmiare oltre mezzo chilo di plastica in favore di un materiale naturale (che tra l’altro cresce a velocità sostenute). Le nostre dita sono quasi costantemente in contatto con la tastiera mentre lavoriamo e toccare un materiale naturale è molto più piacevole.

Ecomad è una tastiera ultrasottile interamente in bambù. Può essere utilizzata sia tramite una connessione bluetooth che con il classico cavetto e viene fornita con una batteria integrata inclusa nel prezzo.

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MOUSE IN BAMBÙ

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Un mouse in bambù fa risparmiare circa 100 grammi di plastica, ha caratteristiche antibatteriche e limita la sudorazione della mano e le dita.

Mudder ne propone uno eco-friendly, studiato per essere piacevole al tatto.

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SET TASTIERA E MOUSE

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Per chi preferisce un look più serioso ed una scrivania più elegante, suggeriamo un set di tastiera e mouse in bambù effetto mogano, con struttura scura ed inserti in bambù chiaro. Prodotti da Artis, sono realizzati interamente a mano e studiati per suggerire una sensazione di armonia. Entrambi i prodotti sono wireless.

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ALTRI ACCESSORI IN BAMBÙ

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Artis propone una calcolatrice in bambù fabbricata a mano che funziona ad energia solare, senza necessità di batterie. Acquista la calcolatrice

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E’ di Ecomad invece, una chiavetta usb in bambù con una memoria di 4gb. Ha la forma di una foglia, a ricordare la sua origine naturale. Acquista la chiavetta usb

Chi utilizza un laptop anziché un computer fisso può trovare utile questo supporto da tavolo in bambù, molto più comfortevole di uno in plastica, evita il surriscaldamento del portatile. Acquista il supporto

Chi preferisce l’utilizzo di dispositivi mobili tipo tablet preferirà invece questa cover per il tablet proposta da JammLizard. Acquista la cover

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Campania, De Luca annuncia un nuovo condono edilizio

08/06/2015 – In Campania potrebbe arrivare a breve una sanatoria edilizia per oltre 80mila alloggi abusivi.
 
Ad annunciarlo Vincenzo De Luca, neoeletto presidente della Regione Campania, che ospite di 24Mattino su Radio 24, ha dichiarato: “In Campania abbiamo 80.000 alloggi abusivi. Chi li puo’ demolire? Avete forse le cave per portare il materiale di risulta? Bisogna essere pratici”.
 
Sanatoria: categorie escluse
De Luca ha indicato tale prospettiva come “una scelta di buon senso” anche perchè intende escludere tre categorie, infatti ha continuato: “Escludo una sanatoria per tre categorie di abusivi: primo, per l’abusivismo in luoghi di vincolo assoluto (se costruisci sotto Ravello o Sorrento vai demolito), secondo per chi ha costruito in zone con pericolo per la pubblica incolumita’ (se costruisci sul greto del fiume devi essere demolito), terzo avevi già un alloggio di proprietà e hai..
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Opere incompiute, Delrio: ‘in arrivo misure per completarle’

08/06/2015 – Il Governo sta elaborando un provvedimento per supportare gli Enti locali a portare a termine le opere incompiute; in più sta lavorando per definire misure innovative per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie per il completamento di quelle opere connotate da una prioritaria valenza istituzionale e strategica.
 
Questo l’annuncio fatto dal Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, durante il Question Time del 3 giugno 2015 in risposta all’interrogazione di Salvatore Matarrese, parlamentare di Scelta Civica.

Delrio ha infatti dichiarato: “E’ in via di elaborazione uno schema di provvedimento teso a fornire supporto agli Enti locali per il superamento delle criticità procedimentali ed economico-finanziarie determinanti l’incompiutezza delle opere, nonché misure innovative per consentire l’utile reperimento di risorse finanziarie anche attraverso l’attivazione di un fondo specifico..
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Dammusi di Pantelleria: abitazioni tradizionali esempi di sostenibilità

I dammusi sono le abitazioni tradizionali dell’isola di Pantelleria: unità abitative di derivazione araba (le loro origini sono, infatti, da ricercarsi nel periodo in cui gli arabi abitavano l’isola, tra il VI e il VII secolo d.C.), oggi diventate famose anche perché sono molti i dammusi panteschi di recente acquistati e ristrutturati da personaggi illustri e abbienti, divenuti case di villeggiatura estiva.

Abitazioni tradizionali della Papua Nuova Guinea

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Originariamente nate come unità abitative per le famiglie contadine che avevano necessità di spostarsi tra le diverse aree dell’isola in base alla stagione e alle colture che operavano, i dammusi di Pantelleria dovevano garantire un certo comfort ai suoi abitanti, che non poteva dipendere da altro se non dalle risorse naturali che la stessa isola offriva. Per questo motivo i dammusi di Pantelleria sono tutt’oggi considerati bellissimi esempi di architettura ecosostenibile che hanno permesso agli abitanti dell’isola, grazie ad una straordinaria collaborazione tra uomo e natura, di vivere nel migliore dei modi in un territorio sotto certi aspetti inospitale e difficile.

I dammusi di Pantelleria s’inseriscono alla perfezione nel paesaggio, caratterizzato dai terrazzamenti che servono e soprattutto servivano in passato per facilitare le pratiche agricole su terreni collinari e scoscesi, e inoltre delimitano i confini delle piccole proprietà in cui è suddiviso il territorio, dalla cui trama intricata sorge poi il dammuso, che era realizzato con le stesse pietre ricavate dalla bonifica dei terreni per la formazione dei terrazzamenti.

caption: una vista dei terrazzamenti di Pantelleria.

Le cupole e le loro funzioni all’interno dell’architettura del dammuso

Una delle caratteristiche architettoniche principali dei dammusi è rappresentata dai tetti a cupola estradossata, il numero delle quali denuncia esternamente la quantità esatta delle stanze di cui è composto il dammuso. La copertura a cupola, spessa di solito 35 – 40 cm, è realizzata in pietra coperta da uno strato di terra, su cui viene steso un impasto di pomice vulcanica come isolante, e uno strato di tufo rosso e latte di calce, come impermealizzante.

caption: le cupole estradossate di un dammuso, a Pantelleria.

Il tetto a forma di cupola assolve tre funzioni principali: l’ampia superficie esposta ai raggi solari, infatti, garantisce che all’interno degli ambienti non vi sia traccia di umidità; la stessa superfice esposta al sole veniva utilizzata esternamente per  l’essiccazione dei prodotti agricoli locali come uvetta, fichi e pomodori. Inoltre i fianchi rialzati della cupola consentono di far confluire l’acqua piovana attraverso un canale aperto, detto “cannalata”, che la dirige all’interno di una cisterna (la “jisterna”), dove si conserva la preziosa riserva di acqua.

La cisterna presenta di solito, oltre all’apertura superiore che permetteva di prelevare l’acqua piovana raccolta, un’altra apertura laterale, che serviva per entrare all’interno della cisterna per la pulitura, oltre che per creare un ricircolo d’aria che manteneva l’acqua fresca ed ossigenata. Non è raro che le cisterne dei dammusi siano di origine punica (ovvero costruite in principio in un periodo che va dall’IX secolo a.C. all’epoca romana).

Protezione dal vento e giardini

Essendo l’isola di Pantelleria soggetta a venti molto forti, i dammusi che sono stati costruiti in particolari aree molto esposte, hanno aperture rivolte verso un’unica direzione, mentre le altre facciate dell’edificio vengono lasciate cieche, per proteggere gli interni dal vento. La porta, disposta generalmente verso sud, è spesso fiancheggiata da due piccole finestre di dimensione 40×50 cm (che di solito sono le uniche della casa), in modo da sfruttare al meglio il calore e la luce negli interni.

Un altro elemento architettonico presente nel complesso dei dammusi è il giardino (u jardinu): i giardini sono solide costrizioni a secco edificate su pianta circolare, con muri che possono arrivare sino a tre metri di altezza, che avvolgevano uno o più alberi per ripararli dai forti venti marini. Gli alberi che di solito venivano riparati dal giardino erano alberi di agrumi e da frutta, palme da dattero e alberi di ulivo.

caption: un "Jardinu" di Pantelleria.

Il dammuso è un insieme di elementi architettonici particolari, che non sono stati nominati nell’ambito di questo articolo perché qui si sono solo voluti evidenziare alcuni aspetti sostenibili di una costruzione tradizionale, semplice ma efficace, che utilizza al meglio il materiale locale a disposizione, per creare degli esempi architettonici a cui forse dovremmo guardare più spesso oggi per le nuove costruzioni.

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Ispirazioni etno-chic

Le nuove collezioni tessili Society Limonta

08/06/2015 – Tocchi esotici ed ispirazioni etno-chic per la collezione Primavera/Estate 2015 di Society Limonta. 

La palette cromatica si tinge dei colori della terra, del cielo e delle tonalità cristalline che ricordano le acque polinesiane, e rimanda ai sapori delle spezie esotiche. Un mix in puro stile Society, che offre nell’home couture infinite soluzioni, dalle collezioni studiate per la tavola a quelle per la camera da letto e il bagno.

Sulla tavola trame naturali per le americane in canvas di lino, abaca o cotone in colori intensi come terra, sole e papaia o più delicati nei toni acquamare, polinesia, cielo, abbinabili ai quattro disegni ‘new ethnic’… Leggi l’articolo

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Ispirazioni etno-chic per Society Limonta

Le collezioni tessili Primavera/Estate 2015

08/06/2015 – Tocchi esotici ed ispirazioni etno-chic nella collezione Primavera/Estate 2015 di Society Limonta. 

Sulla tavola, trame naturali per le americane in canvas di lino, abaca o cotone in colori intensi come terra, sole e papaia o più delicati nei toni acquamare, polinesia, cielo, abbinabili ai quattro disegni ‘new ethnic’ dei tovaglioli in lino/cotone jacquard. 

Sul letto, un nuovo lenzuolo jacquard, con due disegni di ispirazione afro MERI e KENIA, pensati per un telo da usare a piacimento come lenzuolo sotto, sopra, come copriletto leggero, o da buttare sul divano; un lenzuolo morbido, in lino e cotone, un po’ ‘nomade’, da abbinare… Leggi l’articolo

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Carlos incontra Carlos

La credenza Horm.it, liberamente ispirata alle opere dell’artista Carlos Cruz-Diez

08/06/2015 – Carlos è una credenza, liberamente ispirata alle opere dell’artista venezuelano Carlos Cruz-Diez.

L’osservatore non è solo spettatore ma un vero e proprio attore che interagisce col mobile stesso, variandone il colore al variare del punto visivo, percependo l’effetto di un sipario che si apre e si chiude. Le ante di Carlos sono realizzate completamente a mano da artigiani che sanno trattare il legno nei modi più diversi ed esaltanti. Renato Zamberlan per HORM.it crea così un vera e propria opera Optical. 
 

Renato Zamberlan ha incontra Carlos Cruz-Diez nel suo atelier di Parigi, ringraziandolo… Leggi l’articolo

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Ispirazioni etno-chic per i Society Limonta

Le collezioni Primavera/Estate 2015

08/06/2015 – Tocchi esotici ed ispirazioni etno-chic nella collezione Primavera/Estate 2015 di Society Limonta. 

Sulla tavola, trame naturali per le americane in canvas di lino, abaca o cotone in colori intensi come terra, sole e papaia o più delicati nei toni acquamare, polinesia, cielo, abbinabili ai quattro disegni ‘new ethnic’ dei tovaglioli in lino/cotone jacquard. 

Sul letto, un nuovo lenzuolo jacquard, con due disegni di ispirazione afro MERI e KENIA, pensati per un telo da usare a piacimento come lenzuolo sotto, sopra, come copriletto leggero, o da buttare sul divano; un lenzuolo morbido, in lino e cotone, un po’ ‘nomade’, da abbinare… Leggi l’articolo

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Piscina sostenibile senza cloro: le piante purificano l’acqua

Una piscina sostenibile senza cloro ha aperto a Londra a Maggio e fino al 2016 offrirà la possibilità di nuotare e rilassarsi a soli 15 minuti a piedi dalla stazione di King’s Cross nel mezzo di un cantiere edile. 

COME FUNZIONA UNA PISCINA BIO

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La piscina è in realtà un’opera d’arte che si intitola “Of Soil and Water” e si trova al King’s Cross Pond Club. È l’ultimo e più ambizioso lavoro temporaneo della King’s Cross public art, ideato da Marjetica Potrč, artista e architetto sloveno, e dai designer olandesi Ooze, Eva Pfannes e Sylvain Hartenberg. Il pubblico nuoterà di fatto open air all’interno di una vera e propria opera d’arte.

La piscina sostenibile è lunga 40 metri e larga 10 con profondità crescente ed è capace di accogliere fino ad un massimo di cento bagnanti per consentire all’acqua di rigenerarsi. L’acqua all’interno della piscina infatti non ha additivi chimici e la sua pulizia è affidata ad un sistema di piante e filtri per l’acqua. Niente più cloro quindi, ma attraverso un processo a ciclo chiuso naturale, piante acquatiche sommerse filtrano l’acqua e ne garantiscono la pulizia.

L’acqua proveniente dal Canale di Regent, mediante questo processo naturale con piante tipiche delle zone umide, viene purificata ed utilizzata per la piscina. La stessa acqua, a chiusura dell’impianto, sarà successivamente filtrata ed utilizzata per irrigare il parco in costruzione accanto al sito dove fiori selvatici ed erbe contornano la piscina contribuendo a rendere suggestivo il paesaggio e cambiandone l’aspetto in base alle stagioni. Questa vegetazione favorirà la presenza della fauna attorno allo specchio d’acqua.

Si avrà la sensazione di nuotare in un vero e proprio lagoall’interno della città.

L’installazione di questa piscina è conseguenza di altri interventi ecosostenibili degli stessi progettisti e ideatori ed è l’ultima parte del “Relay program”, un piano pubblico per la rigenerazione di 27 ettari di territorio a Nord di Londra, curato da Michael Pinsky e Stéphanie Delcroix.

A questo punto, nuotatori e curiosi, fateci sapere come sarà tuffarvi da quelle parti!

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Pumphouse Point in Tasmania: il recupero del rifugio sul lago

Un’ambientazione da sogno quella in cui sorge il progetto di recupero degli australiani Cumulus studio. Il rifugio, oggi attrattiva turistica in Tasmania, è nato dalla riqualificazione dei due edifici esistenti la “Pumphouse” e la “Storehouse”.

LA RISTRUTTURAZIONE DEL RIFUGIO CASERA GIANIN

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La Pumphouse si trova sul lago St. Clair, totalmente immersa nella natura della Tasmania, accerchiata dagli alberi e dalla vegetazione del Parco nazionale, patrimonio mondiale, ha come unico collegamento alla terra ferma una passerella in cemento di 250 metri di lunghezza. Uno scenario suggestivo ed onirico nel quale l’edificio, costruito nel 1940, originariamente afferente alla rete idroelettrica del paese, era in stato di abbandono da più di venti anni. La Storehouse si trova invece sulla riva del lago ed ospitava uffici e un’officina di manutenzione delle turbine.

L’intervento di riqualificazione e ristrutturazione dei due edifici ha permesso di realizzare 18 stanze, la maggior parte delle quali ubicate nella Pumphouse ed il restante nella Storehouse che inoltre ospita la cucina e diversi ambienti comuni come il salone e la zona pranzo.

Data l’ubicazione dei due edifici, per motivi logistici si è optato per elementi prefabbricati e standardizzati.

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L’IMPORTANZA DEL CONTESTO NELLA PROGETTAZIONE

I lavori di riqualificazione hanno interessato principalmente gli interni, mentre per gli esterni si è deciso di mantenere le facciate originarie enfatizzandone il valore storico. L’edificio si eleva su tre piani e vi si accede da un portone in ferro che permette l’accesso al foyer, da cui è possibile raggiungere le stanze distribuite da un corridoio centrale nel quale trovano spazio ambienti comuni di attesa e per il relax. La scelta planimetrica è strettamente legata al paesaggio circostante, aperto alle due estremità il corridoio perde la mera funzione di distribuzione ed assume un valore spaziale superiore fungendo da binocolo sul paesaggio, mantenendo così un collegamento visivo continuo con la natura. In tal modo è come se la passerella che porta dalla terra ferma all’edificio continuasse e terminasse visivamente nella meravigliosa ambientazione che fa da intorno.

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INTERNI IN LEGNO LOCALE E COLORI NEUTRI 

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Gli interni, completamente ripensati e riprogettati per poter ospitare le stanze e gli ambienti comuni del rifugio, sono caratterizzati dall’utilizzo di pochi materiali: legno, metallo e intonaco. Le pareti dell’ingresso e delle aree comuni sono rivestite da legno grezzo non trattato, mentre nelle stanze viene utilizzata una pannellatura più raffinata in legno della Tasmania. Per i dettagli come lampade, corrimano, ecc. viene invece utilizzato il ferro verniciato di nero, e le parti intonacate hanno colori neutri dal bianco al grigio, cercando di creare ambienti accoglienti e rilassanti in cui si possa godere del comfort e del paesaggio visibile da ogni finestra e da ogni stanza.

 

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Umidità, condensa e muffe: tutte le soluzioni

05/06/2015 – Uno dei problemi più fastidiosi e dannosi per il comfort abitativo è quello legato all’umidità; la presenza di acqua nelle murature può provocare inconvenienti come la diminuzione del comfort termico, il degrado dei materiali per ingenerate reazioni chimiche distruttive e l’insorgere di muffe.
 
Umidità negli edifici: le principali cause
Le cause che possono creare umidità negli edifici generalmente sono riconducibili a:
– umidità di condensa: condensa di vapore acqueo sulla superficie e/o all’interno della muratura su parti fredde della casa in cui vi sono ponti termici;
– umidità di risalita: risalita capillare di acqua presente nel terreno che viene assorbita dai muri;
– umidità da infiltrazioni: umidità dovuta a infiltrazioni per precipitazioni o per la rottura di tubazioni di scarico;
– umidità da costruzione: dovuta alla necessaria presenza di acqua..
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Sicurezza sul lavoro, chi è responsabile in caso di subappalto?

05/06/2015 – In caso di subappalto come funziona la responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro? Lo ha chiarito la Corte di Cassazione con la sentenza 22032/2015.
 
I giudici hanno spiegato che l’appaltatore non è responsabile solo nel caso in cui il soggetto che effettua i lavori in subappalto agisca in totale autonomia.
 
In generale, la Corte ha spiegato che la nomina del coordinatore per la progettazione e del coordinatore per l’esecuzione dei lavori non esonera il committente o il responsabile dei lavori dalle verifiche sul corretto adempimento degli obblighi di sicurezza.
 
Obblighi di sicurezza
Il coordinatore per la progettazione redige il piano di sicurezza e di coordinamento e predispone un fascicolo contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e protezione dai rischi.
 
Durante la realizzazione dell’opera, il coordinatore per l’esecuzione dei lavori verifica l’applicazione da parte delle..
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DSG Ceramiche inaugura il nuovo showroom di Mosca

Appuntamento il 10 giugno a Novospassky Lane

05/06/2015 – Il 10 giugno prende vita un nuovo showroom in Russia, sito al Novospassky Lane di Mosca. DSG Ceramiche e Decoratori Bassanesi sono parte di RETE ITALIA, network di aziende venete, portavoce del Made in Italy per architetture raffinate e piacevoli da vivere.
 
Grazie a questa partnership, DSG e Decoratori Bassanesi, insieme ad altre sette aziende,
Barausse, Diquigiovanni, Doge Veneziano, Il Paralume Marina, Margraf, Sitia e Stocco, hanno deciso di intraprendere questa nuova avventura al fine di rafforzare le eccellenze venete nel mondo.
Nel nuovo showroom russo saranno presenti entrambi i brand di Decoratori Bassanesi, azienda che dal 1988 realizza piastrelle d’arte,… Leggi l’articolo

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SUPERFARE, tre conversazioni sul design

La prima tappa a Roma il 10 giugno presso l’Istituto Europeo di Design

05/06/2015 – Esordisce a Roma, il prossimo 10 giugno, la prima tappa del progetto “SUPERFARE”: un tour itinerante nelle sedi storiche di Roma, Torino e Milano dell’Istituto Europeo di Design – eccellenza internazionale di matrice completamente italiana che opera nel campo della formazione e della ricerca, nelle discipline del Design, della Moda, delle Arti Visive e della Comunicazione – per presentare ad architetti, designer, addetti ai lavori e studenti la filosofia del “saper fare” e la sua evoluzione nel tempo. In questa semplice espressione è, infatti, racchiuso il manifesto dell’Istituto, che nasce nel 1966 proprio con l’obiettivo di… Leggi l’articolo

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