Dissesto idrogeologico: ecco i criteri per i primi interventi

21/07/2015 – E’ in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che fissa i criteri per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse destinate agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico (scarica la bozza). 
 
Dissesto, le priorità d’azione
Il provvedimento indica otto “criteri comuni” ai quali associare un diverso peso a seconda della priorità: persone a rischio diretto (60), beni a rischio grave (30), frequenza dell’evento (30), riduzione del numero di persone a rischio diretto (30), priorità regionale (peso 20), livello della progettazione approvata (10), completamento (10), quantificazione del danno economico atteso (10).
 
Come si nota dalla distribuzione dei pesi la priorità è stata data alla sicurezza, ovvero agli interventi maggiormente necessari alla comunità. Per esempio il criterio “persone..
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Un’ossatura in legno concepita per essere interamente smontabile

Roche Bobois arreda gli spazi del Padiglione Francia

21/07/2015 – “Cultura, arte e design condividono la stessa filosofia e le stesse ispirazioni. È questo il motivo dell’impegno di Roche Bobois come mecenate del padiglione Francia in occasione di Expo 2015. Siamo onorati di sostenere questo ambizioso progetto che pone in primo piano la Francia e le sue molteplici eccellenze.” Gilles Bonan, Presidente di Roche Bobois
Roche Bobois partecipa a EXPO 2015, come mecenate del Padiglione francese, moltiplicando così le sue operazioni di supporto alla cultura.
 
Attraverso il tema di EXPO Milano 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, la Francia vuole essere pienamente coinvolta in tutte le questioni… Leggi l’articolo

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Soffione in vetro per la doccia Hi-Tech

Hansgrohe presenta Rainmaker Select

21/07/2015 – Quasi mezzo metro di piacere: è la nuova dimensione del soffione Rainmaker Select di Hansgrohe con diffusore in vetro bianco temperato. Disegno rettangolare (46×30 cm), con angoli smussati, il nuovo soffione dispone di tre getti, facili da cambiare con un click sul pulsante (Select) nel pannello di comando a muro. Una pioggia delicata su tutta l’area delle spalle o un getto più sferzante che scende da 11 ugelli allineati su un lato e orientati in modo da formare una piacevole ‘cascata’.

 
Particolare infine il getto ‘Mono’ centrale: puntuale ma morbido, pensato per accelerare il risciacquo dei capelli e rigenerare… Leggi l’articolo

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I risultati del concorso Food & Wellness club

Sono stati più di 1300 i professionisti da oltre 80 Paesi di tutto il mondo ad accogliere la sfida lanciata da YAC (Young Architects Competitions) in collaborazione con Marlegno s.r.l. per la progettazione di Food & Wellness club, un centro benessere in prossimità di F.I.C.O., il grande parco alimentare che aprirà a Bologna nel 2016.

L’edificio, dedicato alla cura del corpo, la meditazione ed il benessere, mira ad essere un’eccellenza architettonica internazionale, un luogo sostenibile e strettamente legato al tema del parco in cui si inserisce.

A decretare i progetti vincitori, tra i 276 presentati, una giuria composta da professionisti di rilievo internazionale come gli architetti Nicola Scaranaro (collaboratore di Foster + Partners dal 2005), Italo Rota (designer degli spazi interni del Musée d’Orsay) ed Edoardo Miles (esperto in materia di tutela paesistico ambientale), il professore Donald Bates (recentemente designato quale giurato per il premio Holcim Awards for Sustainable Construction), gli architetti Andrea Zamboni e Pier Giorgio Giannelli e l’ingegnere Angelo Luigi Marchetti.

Il montepremi, per un totale di 15 mila euro, di cui 8 mila per il primo classificato, è stato assegnato ai team che hanno saputo interpretare al meglio il tema proposto e ideato edifici in cui la luce, la sostenibilità, la cura della persona e l’esperienza sensoriale vissuta dal visitatore giocano un ruolo chiave.

I PROGETTI SUL PODIO

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Ad aggiudicarsi il primo premio del concorso Food & Wellness Club è stato il team VSC che, guidato dalla citazione di Nietzsche “There is more reason in your body than in your best wisdom”, ha esaltato l’interazione dell’edificio con la luce, elemento in grado di plasmare gli spazi e contribuire al benessere psico-fisico dei visitatori.

Al secondo posto si colloca il team ArchiStuff (prima immagine in alto) che rivisita il tipico design delle industrie produttive anni Settanta proponendo un gioco di volumi sospesi su un piano dedicato alle piscine, giochi d’acqua multi-sensoriali e docce aromatiche.

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Two Worlds è il progetto del team Floràn che si aggiudica il terzo premio per aver saputo interpretare, sviluppare e rendere evidente la tensione tra urbano e suburbano, agricolo e industriale.

LE MENZIONI

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Al contrario del team vincitore del terzo posto, il gruppo ODD Studio, a cui è andata la menzione Gold ha preferito ridurre il contrasto tra esterno ed interno, artificiale e naturale e proporre un edificio quasi evanescente, senza confini netti.

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L’altra menzione Gold va al gruppo MD2, che ha reso l’esperienza sensoriale dei visitatori il cuore del progetto. L’edificio è arricchito con materiali che evocano sensazioni percettive diverse (caldo, freddo, ruvido, compatto…) e conducono in un vero e proprio viaggio sensoriale, alla ricerca di se stessi.

Le altre menzioni d’onore vanno ai team: Fiore, A+B+C+M, ACD Studio, AI Studio, QuadratoBlu, Acqua_Terra, CTRL Studio, Bodega&Piedrafita, MP+RV, FPMG, con partecipanti da Austria, Grecia, Irlanda, Italia, Russia, Siria e Uruguay.

Ad aderire al concorso non solo progettisti e studenti, ma anche istituzioni accademiche e realtà imprenditoriali consolidate hanno patrocinato l’iniziativa: Università di Bologna Alma Mater Studiorum – Sede di Cesena, Universidad Nacional del Litoral di Santa Fe, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università di Roma La Sapienza, Università di Melbourne, LAB Architecture Studio, Studio Italo Rota, Foster + Partners, l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Verona, ArchitettiBologna, l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bergamo, Forum P.A., Unindustria Bologna.

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Matteo Renzi: nel 2016 niente Imu e Tasi

20/07/2015 – “Se il Parlamento fa le riforme, nel 2016 via tutte le tasse della prima casa, Imu e Tasi”.
 
Questa la promessa che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, fa agli italiani ai microfoni del Tg2.
 
Imu e Tasi per prima casa, nel 2016 l’abolizione?
Renzi ha lanciato un ”patto con gli italiani” basato sulle riforme e sul taglio di 50 miliardi di euro di tasse in 5 anni. Il premier ha dichiarato: “E’ un patto che propongo agli italiani: se le riforme vanno avanti, saremo in condizione di abbassare di 50 miliardi in 5 anni le tasse agli italiani. Se le riforme andranno avanti, nel 2016 via tutte le tasse sulla prima casa, Imu e Tasi, nel 2017 via buona parte dell’Ires, nel 2018 scaglioni Irpef e pensioni”.
 
Secondo quanto dichiarato da Renzi il Governo sta studiando questo piano già da sei mesi; infatti ha aggiunto: “I numeri per portare a casa questo risultato ci sono, a condizione..
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Fondi UE per la promozione della sostenibilità ambientale e sociale

Un nuovo strumento di agevolazione dell’energia sostenibile per interventi sociali è stato avviato dalla Comunità Europea (CE) -organo esecutivo dell’UE- utilizzando i fondi non spesi del Programma energetico europeo. Dovrà sostenere gli Stati membri dell’UE a soddisfare gli obiettivi della direttiva conosciuta come “pacchetto 202020. Vediamo brevemente le principali peculiarità e quali opportunità offre a investitori e beneficiari.

IL PROGRAMMA ELENA PER L’EFFICIENZA ENERGETICA

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L’EEEF EUROPEAN ENERGY EFFICIENCY FUND

L’European Energy Efficiency Fund (EEEF) è una partnership mista -tra pubblico e privato- e ha una duplice valenza: da un lato agevola l’accesso al credito di promotori di progetti pubblici (P.A e ESCOs) di piccola scala e dall’altro remunera gli investitori privati mediante un sistema di vendita di azioni. In generale, il fondo è in linea con la Dichiarazione sui Principi e gli Standard Ambientali e Sociali della BEI (Banca Europea degli Investimenti ed è dotato di un SEMS (Social and Environmental Management System) che definisce i suoi propri standard di rendimento e relative procedure. Nello schema visualizziamo il suo approccio olistico:

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Creato nel 2011 il fondo europeo ammette l’ingresso d’investitori di vario tipo: le agenzie donatrici, governi, istituti finanziari internazionali e investitori privati professionali e, in ogni caso, in base alla legge lussemburghese SIF (Specialized Investments Funds). La CE ha apportato 125 milioni di euro (Junior Tranche Fund), in parte assumendo i rischi economici associati ai progetti d’investimento. La BEI (dalle sue origini nel 1958 fino alla fine degli anni ’80 presieduta da italiani) ha apportato 75 milioni di euro (Mezzanine Tranche and Senior Stock Option), la nostrana Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha contribuito con 60 milioni di euro (Mezzanine Tranche and Senior Stock Option ), mentre la Deutsche Bank (DB) ha investito 5 milioni di euro (Mezzanine Tranche) ed è anche l’ente gestore degli investimenti dell’EEEF. Il gruppo dei principali azionisti punta ad aumentare il capitale totale, dagli attuali 265 milioni di euro a circa 800 milioni di euro, attirando ulteriori investitori privati.

CATEGORIE DI FINANZIAMENTO

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Risparmio Energetico ed Efficienza Energetica

I progetti finanziabili possono riguardare:

  • gli investimenti in edifici pubblici e privati per l’adozione di soluzioni per l’efficienza energetica e l’utilizzo di energie rinnovabili, comprese quelle basate sull’uso delle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione);
  • gli investimenti in produzione combinata ad alta efficienza energetica di elettricità-calore (CHP) -compresa la micro-cogenerazione- e le reti di riscaldamento e raffreddamento, in particolare da fonti di energia rinnovabile;
  • le infrastrutture locali, compreso l’efficientamento delle infrastrutture pubbliche per l’illuminazione esterna -come strade e semafori- per lo stoccaggio di energia elettrica, le smart metering e le smart grid, che fanno pieno uso delle TIC;
  • le tecnologie basate sull’efficientamento energetico ed energie rinnovabili con il migliore potenziale innovativo ed economico disponibile nel mercato.

Fonti Rinnovabili di Energia

I progetti finanziabili possono riguardare: 

  • la produzione di energia da fonti rinnovabili locali, in reti di distribuzione con tensione medio-bassa (fino a 110 kV);
  • le Smart-grid che consentano un maggiore consumo da fonti di energia rinnovabile; 
  • lo stoccaggio energetico per l’accumulo di parte dell’energia prodotta da fonti intermittenti durante le ore di basso consumo, per poterla poi restituire nei picchi di domanda; 
  • l’inserimento del biogas prodotto localmente nelle reti del gas naturale, come anche gli impianti di microgenerazione da fonti di energia rinnovabile, che solitamente fornisce meno di 50kW in relazione alla tecnologia di produzione di calore e/o energia mirata alle utenze domestiche individuali, case di occupazione plurima, abitazioni multiple, e settori commerciali leggeri; 
  • Ie tecnologie che non si limitano al solare fotovoltaico ma includono anche impianti microeolici, microidraulici, pompe di calore con fonti terra, acqua e aria, riscaldamento solare, a biomasse o a biogas, e micro-CHP che utilizzano fonti di energia rinnovabile.

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Trasporto Urbano Pulito

I progetti finanziabili devono riguardare:

  • il trasporto urbano alimentato da fonti pulite, azioni a supporto dell’aumento dell’efficienza energetica e dell’integrazione di fonti energetiche rinnovabili, con speciale attenzione al trasporto pubblico, alle vetture elettriche ad idrogeno e con ridotte emissioni di gas serra;
  • la promozione di una efficace e progressiva sostituzione del petrolio con combustibili alternativi e lo sviluppo di vetture che consumano meno energia e generano meno emissioni inquinanti.

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CRITERI DI SELEZIONE DEI PROGETTI

I progetti vengono ammessi al finanziamento agevolato in base a dei precisi criteri di selezione condotta in due fasi dalla DB: la prima (mediante screening) e la seconda (mediante due diligence). Gli investimenti devono raggiungere l’obiettivo specifico di risparmio di energia primaria per progetti di efficienza energetica almeno del 20%, fatta eccezione per il settore edilizio nel quale è richiesta una percentuale più elevata a seconda dei casi. Gli investimenti nel settore dei trasporti devono soddisfare l’obiettivo specifico della riduzione del 20% delle emissioni di CO2. Allo scopo, è necessario fornire una stima dell’attuale risparmio di COe di energia primaria. Altri dettagli da includere sono le previsioni e il metodo di calcolo, ovvero gli indicatori per misurare il raggiungimento di detti obiettivi ambiti. 

Gli organismi pubblici che richiedano finanziamenti dovranno esplicitare obiettivi concreti, ovvero misurabili, volti alla mitigazione dei cambiamenti climatici  così come le eventuali strategie pluriennali per perseguirli. Ad esempio, la sottoscrizione del Patto dei Sindaci è vista dai selezionatori come un fattore positivo poiché dimostra l’impegno preso dall’ente locale di andare oltre agli obiettivi delle politiche energetiche dell’UE in termini di riduzione delle emissioni di CO2 attraverso un miglioramento dell’efficienza energetica, la produzione e l’uso di energia più pulita. L’elemento chiave del buon esito della richiesta di finanziamento è il rapporto totale tra debito e capitale, se è al di sopra di un certo livello (a seconda del progetto) e EEEF considera tale valore insufficiente, il finanziamento allora non è fattibile.

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BENEFICIARI E TIPI D’INVESTIMENTI

I beneficiari finali del fondo sono gli enti pubblici -a livello locale e regionale (compresi i Comuni)- le aziende pubbliche e private (al servizio degli enti locali) quali le aziende del settore energetico dedite al pubblico servizio, i fornitori di trasporto pubblico, le associazioni di edilizia sociale, o le società che offrono servizi energetici, ecc. Gli investimenti sono ammessi in Euro e solo in una piccola percentuale anche nelle altre monete locali. Sono finanziabili solo i progetti realizzabili negli stati membri dell’Unione Europea. Per quanto riguarda la tipologia, come vedremo, gli investimenti nel settore in oggetto possono essere di due tipi: diretti oppure verso le istituzioni finanziarie.

Investimenti Diretti

Gli investimenti in progetti di efficienza energetica ed energia rinnovabile vanno dai 5 ai 25 milioni di Euro e riguardano i progetti di soggetti promotori come: società di servizi energetici (ESCO), servizi di energia rinnovabile ed efficienza energetica su scala ridotta, agenzie di distribuzione che servono mercati di efficienza energetica ed energia rinnovabile nei paesi target.

Gli strumenti finanziari includono debito senior (pagamento prioritario, n.d.t.), finanziamenti intermedi (o mezzanine), strumenti di leasing e prestiti forfettari (in cooperazione con i partner industriali). Sono inoltre disponibili co-investimenti equity per energie rinnovabili anche oltre il termine dei progetti finanziati e con la partecipazione di enti privati che agiscano per conto delle autorità locali, regionali e nazionali.

I tradizionali finanziamenti bancari -come i debt investments– possono durare fino a 15 anni, mentre la partecipazione dell’EEEF al finanziamento ma anche ai guadagni come gli equity investments- possono essere flessibili, quindi adattati alle necessità delle varie fasi di progetto.
Il Fondo può co-investire come parte di un consorzio e partecipare mediante una condivisione di rischio con una banca locale.

Investimenti in Istituti Finanziari

Riguardano gli investimenti in banche commerciali locali, società di leasing e altri istituti finanziari scelti che finanziano, oppure si impegnano a finanziare, i beneficiari finali soddisfando i criteri di ammissibilità dell’EEEF. Gli istituti finanziari, partner scelti, riceveranno debt investments con scadenza a 15 anni. Gli strumenti ammessi, eccetto gli equity investments, sono: debito senior, debito subordinato e garanzie. 
Gli istituti finanziari accordano ai beneficiari del Fondo -che soddisfano i criteri di ammissibilità- il finanziamento di progetti di efficientamento energetico e di energia rinnovabile.

TASSI D’INTERESSE, RENDIMENTI E ASSISTENZA TECNICA

Il Fondo offre finanziamenti commerciali, ovvero prestiti di denaro a valore di mercato, il cui tasso d’interesse è negoziabile da parte del beneficiario in funzione della struttura di rischio del suo investimento. Nella maggior parte dei casi varia in funzione dell’EURIBOR, ma può essere convertito anche in tasso fisso. Ad eccezione dell’Assistenza Tecnica (AT), qualunque finanziamento mediante l’EEEF va restituito interamente.

Il fondo concede un contributo della Commissione Europea pari al 90% dei costi complessivi per coprire il servizio di AT a condizione che il progetto venga poi finanziato mediante lo stesso fondo. Il servizio ha lo scopo di facilitare l’implementazione di progetti sostenendo la preparazione di studi di fattibilità, business plan e gare d’appalto.

Agli investitori è assicurato un rendimento basato sulla resa azionistica del principio a cascata, secondo il quale ci sono tre diverse categorie di azioni in ordine rispetto al maggior grado di rischio: C, B e A. La variabilità del rendimento è agganciata all’Euribor 6M più uno spread (aggiornamento semestrale, n.d.t.). A seconda della redditività del Fondo, sono possibili dividendi complementari.

COME RICHIEDERE IL FINANZIAMENTO

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La domanda di finanziamento può essere inviata direttamente alla DB, oppure attraverso un proprio project manager esperto in europrogettazione per la verifica di fattibilità del progetto. Una volta terminato positivamente lo screening, per la rispondenza alle linee guida dell’EEEF, il progetto verrà ammesso alla due diligence e quindi sottoposto alla decisione finale in merito alla sua ammissibilità al finanziamento da parte dei maggiori azionisti del fondo. Per l’ammissione alla seconda fase di analisi i proponenti devono fornire informazioni più dettagliate, come il modello finanziario, descrizione generale del progetto e dettagli tecnici per la valutazione del rapporto rischio-rendimento. Solo in caso di rispondenza del progetto, alle prescrizioni ambientali e di sviluppo, l’ente gestore del fondo prepara una proposta di investimento, affinché possa essere valutata dal Comitato degli Investimenti. Una volta ottenuta l’approvazione, da parte degli organi direttivi del fondo, la DB prepara la relazione finanziaria finale, necessaria per assicurare il rispetto dei termini e delle condizioni concordate. A tal fine, i beneficiari devono includere una regolare rendicontazione (semestrale e annuale) delle performance finanziarie, sociali ed ambientali.

Per concludere, evidenziamo che l’EEEF investe soltanto in tecnologie sicure (quelle nell’ambito della R&S sono ammesse, ma seguono altri criteri non oggetto del fondo in questione) purché non precedentemente finanziate da altri programmi UE (Fondi Strutturali, Fondi di Coesione, ecc.). L’unica ipotesi ammissibile di complementarietà tra l’EEEF e i sopra menzionati programmi UE è la possibilità del progetto di essere finanziabile in fasi separate. In fine, la richiesta di finanziamento non ha una scadenza definita, pertanto fino alla durata del fondo può essere inviata in qualsiasi momento; tuttavia per la verifica dell’ammissibilità è preferibile che la gara di appalto del progetto sia stata già avviata o conclusa. Per ulteriori informazioni rimandiamo al sito della BEI.

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Il mondo Seletti alla prossima edizione di Maison & Objet

Studio Job, Toiletpaper, Nichetto, Malerba, Diesel Living

20/07/2015 – Seletti, il design brand italiano più innovativo e ironico, torna a Parigi in occasione di Maison et Objet dal 4 al 8 settembre 2015. Il salone internazionale più prestigioso per il settore decorazione/casa sarà l’occasione per presentare alcuni pezzi inediti ed interessanti: importanti aggiunte alla collezione Cosmic Dinner realizzata con Diesel Living, inaspettate integrazioni per l’outdoor con Industry Garden Furniture di Studio Job e nuovi prodotti della collezione Seletti wears Toiletpaper.

A questi si aggiungono alcuni nuovi prodotti della serie Hybrid disegnati da CTRLZAK e My Little Neighbours di Marcantonio Raimondi Malerba…. Leggi l’articolo

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Effetti ottici tridimensionali per il parquet Menotti Specchia

Compass: rombi asimmetrici in legno firmati Paolo Cappello

20/07/2015​ – Compass scardina lo stereotipo classico del parquet. L’innovativa forma a rombo-asimmetrico dei listoni, genera un particolare effetto ottico: la superficie non risulta più piatta, ma sembra animarsi in una terza dimensione, con linee spezzate che cambiano man mano che ci si avvicina o allontana.

Un effetto unico, per progetti di forte carattere e valore estetico.

 
Disegnato da Paolo Cappello, Compass nasce dall’incontro tra design e artigianalità: ‘Il design è una disciplina che si confronta principalmente con modalità produttive di tipo industriale; quando invece incontra l’artigianalità, si svincola… Leggi l’articolo

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Piano Azione per l’Energia Sostenibile: il modello di un comune danese

Il comune di Ringkøbing-Skjern, in Danimarca, ha aderito al PAES (Piano Azione per l’Energia Sostenibile) nell’ambito del Patto dei Sindaci con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza energetica grazie alle fonti rinnovabili entro il 2020, superando quanto stabilito nella direttiva UE conosciuta come “Pacchetto 20-20-20”. Il virtuoso Comune danese ha infatti già superato nel 2007 gli obiettivi europei con il 20% di energia rinnovabile e ora punta ad un obiettivo più ambizioso: arrivare al 65% entro il 2015, e quindi coprire il 100% del proprio fabbisogno energetico entro il 2020.

BIOGAS: CONVIENE ANCHE ALL’ECONOMIA

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caption: Distribuzione degli allevamenti nel territorio del Comune di Ringkøbing-Skjern in Danimarca. I cerchi indicano gruppi di piccole fattorie che conferiscono il letame in appositi Centri di Digestione Anaerobica Delocalizzati (CDAD). Fonte HMN Naturgas.

Ringkøbing-Skjern è il comune con la più alta densità di animali in Danimarca, ma paradossalmente la produzione di biogas è quasi assente. D’altro canto, esistono 10 impianti di cogenerazione, di taglia piccola/media localizzati nel territorio comunale, finalizzati al teleriscaldamento e attualmente alimentati a gas naturale. Il progetto prevede di produrre biogas – dall’80% dei reflui zootecnici – in una rete di 60 piccoli impianti, interconnessi da 150 km di gasdotti. Mentre il biometano verrebbe prodotto in due impianti centralizzati di upgrading: uno da 4.500 Nm3/ora a Ringkøbing  e l’altro da 2.500 Nm3/ora a Skjern, arrivando a sostituire entro il 2020 fino al 75% del gas naturale attualmente utilizzato.

Il comune ha valutato come i reflui possono essere utilizzati nella maniera più efficiente dal punto di vista energetico grazie a un modello unico che combina i menzionati CDAD con una rete di distribuzione del biogas. È chiamato “Modello Ringkøbing -Skjern” definendo così un nuovo paradigma di sostenibilità, basato sull’integrazione fra i centri di produzione agricola e i centri urbani . Si tratta dunque, non solo di un modello energetico, ma anche di un vincente esempio di come la politica, la finanza, gli enti pubblici, le associazioni di cittadini, agricoltori e allevatori possono collaborare con l’obiettivo comune di ridurre allo stesso tempo i costi di gestione dell’amministrazione pubblica, il carico inquinante degli allevamenti (odori, emissioni incontrollate di NH3 e CH4) e la bolletta energetica dei cittadini.

Di seguito le principali voci di costo del progetto, finanziato con 114 M€ :

  • Costo degli impianti di biogas decentralizzati – 67 M€
  • Rete di biogas e stazioni di compressione – 25 M€
  • Impianto di upgrading – 7  M€
  • Adattamento/acquisto dei cogeneratori – 15 M€

Secondo Energinet.dk, il distributore nazionale danese di gas, il Modello RKSK rappresenterebbe un ottimo volano per il miglioramento della produzione di biogas e la creazione di una infrastruttura sostenibile in Danimarca. Attualmente il Programma Danese per la Ricerca e lo Sviluppo dell’Energia (EUDP) supporta lo sviluppo e l’implementazione del progetto che verrà cofinanziato dal Fondo Europeo per l’Efficienza Energetica (European Energy Efficiency Fund, EEEF, una “società d’investimenti a capitale variabile” secondo la legge del Lussemburgo) ed è stato fondato dalla Commissione Europea in cooperazione con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI). Il capitale iniziale erogato dalla Commissione Europea attraverso la BEI, si è poi arricchito dei contributi di altri partner come la Cassa Depositi e Prestiti, e la Deutsche Bank che gestisce gli investimenti.

Infine, nel paese delle turbine eoliche, non poteva mancare quello che definiremmo come il “Modello Ringkøbing -Skjern V2.0”, ovvero basato nella produzione di idrogeno a partire dagli eccedenti di elettricità generata dalla fonte eolica, e successivamente la sua trasformazione in metano mediante il processo Sabatier , tecnica che utilizzala CO2 del biogas come fonte di carbonio per la reazione chimica. In questo modo, è possibile immagazzinare gli eccedenti di energia elettrica sotto la forma di un vettore energetico tecnologicamente più facile da utilizzare dell’idrogeno, quale appunto il metano, ad un costo competitivo con quello delle batterie, circa 4,5 centesimi di euro per kWh immagazzinato.

caption: Il sistema d’integrazione eolico-biogas che consentirà al Comune di Ringkøbing-Skjern  di raggiungere il 100% di autonomia energetica entro il 2020. Fonte HMN Naturgas.

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Rischio idrogeologico: una bomba ad orologeria per l’Italia

Nel 2103 il solo dissesto idrogeologico ha causato anche in Italia oltre 3.700 nuovi “rifugiati ambientali” (meglio noti come “sfollati”) secondo la definizione delle Nazioni Unite. Secondo l’IDCM (Internal Displacement Monitoring Centre) il problema dei rifugiati ambientali non riguarda solo paesi di altri continenti come Asia e Africa, ma anche l’Unione Europea: nel 2013 l’UE ha registrato circa 115.000 nuovi sfollati, di cui 3.700 proprio in Italia!

RISCHIO IDROGEOLOGICO IN ITALIA: TUTTI I DATI

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Una vera tragedia che ogni anno mina nuove vittime e causa infiniti danni.

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Il dossier “Effetto Bomba” di Legambiente evidenzia le situazioni di emergenza in cui si trovano edifici collocati in aree R3 e R4 di rischio idrogeologico; un documento che richiama l’attenzione sulle vite umane in pericolo a causa di edifici realizzati in aree assolutamente rischiose e che ogni anno che passa richiedono notevoli spese per riparare i danni da esse prodotte all’ambiente ad esse circostante. Si tratta di edifici costruiti ignorando completamente le regole di tutela dal rischio idrogeologico, in territori fragili e che hanno potuto contare sulla negligenza di chi ha permesso che esse potessero essere completate e addirittura utilizzate.

Il passato di queste costruzioni -purtroppo in molti casi ancora utilizzate per le loro funzioni- è caratterizzato da eventi calamitosi quali alluvioni e frane, e presenta un futuro molto incerto, sospeso tra il crollo imminente e l’indifferenza di chi dovrebbe porre rimedio a queste situazioni di pericolo.

L’International Disaster Database del CRED (Center for Research on the Epidemiology on Disaster) mostra come in Italia, nel decennio 2005-2014, alluvioni e smottamenti hanno causato circa 10.000 sfollati totali, con una media di 1.000 nuovi “rifugiati ambientali” ogni anno, e numeri superati solo dai devastanti terremoti dell’Aquila e dell’Emilia Romagna, che assieme alla fragilità idrogeologica del nostro paese sono un’altra causa di rovina del territorio.

I 10 EDIFICI DA DEMOLIRE O DELOCALIZZARE

Eccoli così come Legambiente li elenca anche se ci teniamo a sottolineare che ve ne sono molti altri in condizioni altrettanto rischiose, non solo per gli edifici ma anche per chi vi staziona al loro interno e per tutto l’ambiente ad essi circostante. 

  • Tribunale di Borgo Berga di Vicenza costruito tra due fiumi

Il quartiere Borgo Berga di Vicenza

  • Casa dello Studente di Reggio Calabria edificata all’interno di una fiumara
  • Centro Multisala Cinema di Zumpano (Cs), edificato su una scarpata vicino al fiume Crati
  • Scuola di Aulla realizzata sul letto del fiume Magra
  • Centro Commerciale in provincia di Chieti, realizzato a soli 150 metri dall’argine del fiume Pescara
  • Edificazione in area a rischio sul torrente Coriglianeto (Cs)
  • Segherie di Carrara adiacenti all’alveo fluviale
  • Area artigianale di Genova
  • Deposito di materiali radioattivi di Saluggia (VC)

Deposito di scorie radioattive di Saluggia

COME AFFRONTARE IL PROBLEMA

Il responsabile scientifico di Legambiente, Giorgio Zampetti, spiega che “tutti i soggetti coinvolti (Ministeri, Regioni, Autorità di bacino, uffici tecnici comunali, ordini professionali, associazioni di categoria, commercianti, artigiani, comitati e cittadini), dovrebbero avviare una concertazione con l’obiettivo di rivedere la programmazione degli interventi e predisporre opportuni vincoli sulle aree oggetto degli interventi di delocalizzazione, individuando soluzioni procedurali e economiche per realizzare gli interventi di demolizione e delocalizzazione”.

Un processo spesso lungo e macchinoso, considerata la lentezza della macchina burocratica, ma anche impossibilitato dai troppi interessi in gioco a tenere quegli edifici in piedi: prestigio di chi li ha realizzati, interessi economici di chi ha al loro interno attività in corso, mancanza assoluta di fondi per le operazioni di dismissione, etc…

Alessandro Trigila, responsabile dell’Inventario nazionale dei fenomeni franosi dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ci ricorda che “Il consumo di suolo viaggia al ritmo di 7 metri quadrati al secondo, pari a 100 campi di calcio al giorno. Abbiamo un territorio fortemente antropizzato che, a parte gli 8000 Comuni, è fatto da tantissimi piccoli paesini e frazioni.”

Dai dati della su citata ISPRA sappiamo che in Italia avvengono in media 2000 frane all’anno (di varia entità) e, cosa sconvolgente, è il dato fornito da ISPRA che censendo 500 mila frane nel nostro territorio nazionale -di cui alcune ferme da anni ma potrebbero tornare ad essere attive in qualsiasi momento-  ci fa presente che in tutta Europa le frane sono “solo”  700 mila: ebbene 2/3 di tutte le frane europee sono concentrate solo in Italia!

Ci si può tuttavia attivare per agire sul futuro dell’edilizia in aree potenzialmente a rischio. Serve un’attenta programmazione, occorre inserire gli interventi di delocalizzazione (i piani per spostare le attività che attualmente si trovano in quelle aree a rischio) all’interno della pianificazione di bacino fino ai piani di riqualificazione urbana.

Il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini sostiene che “Di fronte a questo scenario servono scelte nuove e radicali: in caso di edifici che mettono a rischio le persone che vi abitano o vi lavorano e anche chi sta intorno, l’unica scelta possibile è quella della demolizione e delocalizzazione delle attività. Per questo ci aspettiamo un impegno in tal senso e un segnale di discontinuità da parte del Governo, a partire dall’appuntamento degli Stati generali sul clima di lunedì prossimo”.

Italiasicura, la struttura ministeriale con il compito di agire contro il dissesto idrogeologico e operare sullo sviluppo delle infrastrutture idriche, pare si sia attivata da un anno a questa parte aprendo i primi 429 cantieri per un totale di circa 700 milioni di euro in tutta Italia a favore della prevenzione del rischio idrogeologico.

Inoltre l’unità di missione di Palazzo Chigi ed il Ministero dell’Ambiente hanno raccolto le proposte regionali per il Piano nazionale settennale 2014-2020 della difesa del suolo che punta a partire con risorse per 7-9 miliardi e il Piano stralcio destinato alle aree metropolitane

Il sito Polaris dell’Irpi-Cnr oltre a fornire dati, mappe e statistiche aggiornati sugli eventi di frana e inondazione che hanno causato danni diretti alla popolazione, presenta la sezione “Sei preparato?” che contiene consigli su cosa fare e non fare prima, durante e dopo un’alluvione: un sito di facile comprensione e, nella sua semplicità, molto incisivo e utile non solo a capire ma anche ad agire consapevolmente in caso di rischio e di evento calamitoso imminente.

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Gli edifici dinamici di Ned Kahn: tra arte, scienza e architettura

Trattare la pelle di un edificio come un’opera d’arte ideando facciate cinetiche ed allestimenti interattivi ad energia zero è possibile, lo dimostra l’artista americano Ned Kahn che da sempre fa confluire scienza e arte nelle sue opere. Il suo lavoro si basa sull’osservazione dei fenomeni fisici, prendendo ispirazione dalla natura e dal movimento dei fluidi, cercando costantemente di creare un’opera che interagisca con l’ambiente circostante e con gli spettatori.

In copertina: Brisbane Airport Domestic Terminal, Australia,foto di Urban Arts Project.

FACCIATE DINAMICHE: L’AEROPORTO DI BRISBANE

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“Le mie opere spesso incorporano acqua che scorre, nebbia, sabbia e la luce per creare sistemi complessi e in continua evoluzione. Molte di queste opere possono essere viste come “osservatori”, nel senso che incorniciano ed esaltano la nostra percezione dei fenomeni naturali -dice l’artista, che continua- Sono incuriosito dal modo in cui diversi pattern possono emergere quando le cose scorrono. Questi modelli non sono oggetti statici, sono modelli di comportamento, temi in natura ricorrenti.”

Ned Kahn raccoglie e divide i suoi lavori in Nebbia, Acqua , FuocoLuce, Vento e Sabbia, a seconda del principio da lui utilizzato per creare l’installazione, opere che possono essere allestimenti urbani come intere facciate di edifici.

Ecco alcune delle tante installazioni dell’artista californiano.

CLOUD ARBOR (LA NEBBIA)

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Il Cloud Arbor, ideato nel 2012 in collaborazione con l’architetto Andi Cochran, è un’installazione permanente nel museo dei bambini di Pittsburgh. Una foresta stilizzata fatta di alti pali in acciaio inox contenenti nebulizzatori di acqua che a brevi periodi di tempo permettono di creare una nuvola che appare e scompare dissipandosi lentamente nell’aria e diradandosi tra questi arbusti fittizi, come la nebbia nella foresta. Adulti e bambini possono interagire giocando tra i tubi ed aspettando il momento in cui magicamente apparirà la nuvola, inoltre è un ottimo sistema di raffrescamento urbano nelle giornate più calde.

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SPOONFALL (L’ACQUA)

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Lo Spoonfall è una parete costituita da una griglia metallica nella quale sono integrati 200 cucchiaini da caffè, si trova nella hall dell’Hotel H2 a Healdsburg in California. I cucchiaini posizionati in orizzontale vengono fatti oscillare grazie al riutilizzo delle acque piovane provenienti dal sistema di raccolta in copertura. La caduta dell’acqua genera il movimento dei cucchiaini in parete e produce un suono rilassante simile alle goccioline di pioggia. Un sistema semplice riproducibile facilmente, e soprattutto efficiente per rendere l’ambiente di attesa dell’hotel accogliente ed incuriosire gli ospiti.

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FIREFLY (IL FUOCO E LA LUCE)

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Il Firefly in collaborazione con KMD Architecture è una installazione esterna in facciata realizzata nel 2012, commissionata dalla San Francisco Public Utilities Commission per la nuova sede amministrativa. Posta sulla facciata Nord dell’edificio, a coprire le turbine eoliche, la Firely è composta da un reticolo di migliaia di tessere di piccole dimensioni in policarbonato chiaro, incernierate su un unico lato e libere di muoversi con il vento. I moduli sono tenuti assieme tramite una maglia in acciaio che va ad agganciarsi alla struttura dell’edificio. In ogni trave orizzontale del sistema di supporto è presente un interruttore elettrico connesso al magnete presente in ciascun pannello, in questo modo il vento muove naturalmente gli elementi in policarbonato durante il giorno, generando un effetto simile alle increspature delle onde, mentre la mattina e la sera, tramite il magnete, si può aprire e illuminare momentaneamente con dei piccoli led di colore giallo-verde accompagnando il movimento dei pannelli con piccoli bagliori simili allo scintillio delle lucciole. L’illuminazione di questa opera richiede meno energia di una lampadina da 75watt, inoltre fruisce dell’energia prodotta dal sistema eolico integrato nell’edificio.

TECHNORAMA FACADE (IL VENTO)

caption: Wind Façade, Technorama Science Center, Winterthur, Switzerland, 2002. Foto: Technorama

Technorama Facade è una delle prime opere di Ned Kahn risalente al 2002. La facciata del centro di scienza Svizzero Technorama è pensata come una maglia metallica alla quale sono ancorati migliaia di piccoli tasselli di alluminio liberi di muoversi seguendo le diverse correnti d’aria. La facciata segue il vento plasmandosi in composizioni sempre diverse e riflettendo la luce. Il risultato è quello di una pelle estremamente flessibile e viva che richiama l’incresparsi dell’acqua sotto l’effetto della corrente. Oltre ad arricchire di valore artistico l’edificio, la facciata interessa anche la larga piazza del museo dalla quale è ben visibile.

Le Wind Fins appartengono ad un’opera più recente del 2012: Il Neiman Marcus Store in California. Il sistema di pannelli in alluminio spazzolato è integrato in facciata, dove vetrate continue definiscono il prospetto principale dell’edificio. I pannelli verticali sono costituiti da una serie di alette che si muovono indipendentemente l’una dall’altra rispetto al perno fisso costituito dal montante verticale della struttura di supporto. È un sistema di schermatura solare mobile, che si muove delicatamente sotto l’effetto del vento, riflettendo le luci ed i colori dell’intorno urbano, generando un gioco di colori e riflessioni in movimento.

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Nel 2006 Ned Kahn realizza le Wind Leaves per il Waterfront di Milwaukee davanti al museo di Arte. Sono delle sculture altissime composte da un pilastro metallico al quale si agganciano tramite dei cuscinetti a sfera delle superfici ricoperte da piccoli dischi in acciaio inossidabile che riflettono la luce del sole. Come delle grandi foglie si muovono e ruotano attorno al pilastro per effetto del vento. Ma gli spettatori possono interagire in modo diretto con la struttura grazie a delle manopole che gli consentono di ruotare queste grandi foglie al vento.

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 PEBBLE CHIME (LA SABBIA)

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Sempre nel Milwaukee Waterfront, l’artista realizza tra le Wind Leaves, una serie di oggetti i Pebble Chime. I visitatori possono giocare con l’allestimento che funziona in modo simile ad uno xilofono, sembra quasi una foglia del Wind Leaves caduta a terra, la superficie però è in alluminio forato e al suo interno sono disposti dei chiodi, i visitatori possono far cadere dei ciottoli all’interno della foglia, in tal modo i ciottoli rimbalzando tra i chiodi produrranno musica.

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