Tessuti d’arredo, carte da parati, trame preziose

Canvas, il nuovo rivestimento ceramico di Ariana al Cersaie

05/08/2015 – Tessuti d’arredo, carte da parati e raffinate trame per impreziosire gli ambienti della casa, ma non solo. E’ questa l’ispirazione di Canvas, la nuova collezione di Ariana, la prima interamente realizzata in Wall&Porcelain, l’innovativo materiale nato dai laboratori di ricerca ABK Group per una nuova filosofia ceramica da rivestimento. Una tecnologia nuova ed esclusiva per realizzare lastre di grandi dimensioni e semplici da posare. 

 
Sintesi perfetta tra eleganza e contemporaneità, Canvas può essere definita una “ceramica da parati”, che risponde in modo originale e creativo alla crescente domanda di decorazione da… Leggi l’articolo

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Convivialità, interazione, versatilità

PLUST Collection per spazi dinamici e contemporanei

05/08/2015 – La nuova collezione PLUST Collection esprime convivialità, interazione e versatilità, caratteristiche oggi necessarie per quegli arredi che determinano la funzionalità e |’estetica degli ambienti. PLUST Collection privilegia la progettazione di famiglie di prodotti pensate per coloro che necessitano di rendere funzionali e dinamici gli spazi, senza rinunciare ad una uniformità estetica e uno stile contemporaneo.
 
FROZEN FAMILY, design Matteo Ragni e Maurizio Prina
La collezione è composta da: un bancone bar modulare, disponibile in due versioni di profondità, con vani ed un ampio piano di lavoro per collocare elettrodomestici… Leggi l’articolo

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Una scala vegetale per stimolare la creatività a lavoro

Il designer Paul Cocksedge e lo studio di ingegneria Arup hanno lavorato insieme ad un progetto davvero particolare: una scala vivente, vegetale, da posizionare all’interno degli uffici per l’impresa creativa Ampersand a Londra, nel quartiere di Soho.

SCALE E SPAZIO: LA STAIR HOUSE DELLO STUDIO ONYX

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OBIETTIVI DELLA SCALA VEGETALE

Si tratta di una scala a chiocciola di quattro piani senza pilastro centrale, commissionata ai progettisti con l’obiettivo di aumentare la creatività e stimolare il dialogo fra i dipendenti ma anche la fantasia e l’immaginazione, portando la natura dentro l’edificio.

Afferma il designer: “È uno spazio unico, perché è possibile guardare l’atrio da tutti i piani. Stavamo cercando di pensare ad una scala che, messa in quella posizione, potesse completare l’edificio aggiungendo qualcosa in più”.

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GLI AMBIENTI IN UNA SCALA

Non è solo una scala che ospita fiori e piante, ma contiene diversi “ambienti” con differenti funzioni molto interessanti: al primo piano si può trovare una piccola biblioteca dove soffermarsi a sfogliare un libro, al piano intermedio un lampadario di Ingo Maurer, noto designer tedesco, suona con i suoi petali d’acciaio e, all’ultimo piano, ci si può preparare un ottimo tè circondati da piante aromatiche come la menta.

Il progettista spiega infatti: “Volevamo creare una scala che permettesse momenti in cui ci si può imbattere in qualcuno o avere una conversazione con qualcun altro con cui non avremmo mai avuto l’occasione di parlare se ci fossimo spostati in ascensore o con una scala tradizionale”.

Lungo i due corrimano sono disposte le piante che, insieme al legno chiaro dei gradini e della pavimentazione, danno un tocco di colore al bianco predominante negli uffici e creano un’atmosfera calda e rilassante. Secondo i progettisti era importante introdurre e valorizzare l’elemento naturale nel luogo di lavoro e, aggiungo, favorire una leggera e salutare attività fisica per contrastare la sedentaria attività lavorativa di un ufficio.

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Hotel ad Energia quasi Zero. Il programma UE per riqualificare gli alberghi

Per raggiungere l’obiettivo della riduzione delle emissioni in atmosfera di gas serra, l’Unione Europea, in risposta alla direttiva europea 2010/31/EU, EPBD riguardante le prestazioni energetiche degli edifici, ha previsto il programma IIE (Intelligent Energy Europe Programme) che agirà su diversi settori, tra cui quello edile, causa dell’emissione del 36% di gas serra.

“Edifici ad Energia quasi Zero” (Nearly Zero Energy Buildings – nZEB), rientra tra le iniziative previste dall’UE per accelerare gli interventi di efficientamento energetico degli edifici. Tra gli edifici su cui intervenire, anche gli hotel, a cui è dedicata attenzione con il programma “Hotel ad Energia quasi Zero” (Nearly Zero Energy Hotels – neZEH) per la programmazione di interventi di ristrutturazione volti a ridurre il fabbisogno energetico delle strutture alberghiere (il programma ha come target strutture medio-piccole).

Dal lancio del progetto Nearly Zero Energy Hotels (neZEH), nel Maggio 2013 (il progetto ha durata triennale), i risultati riportati sono i seguenti:

  • Realizzazione di 10-14 progetti pilota dislocati in 7 diversi Paesi (Croazia, Grecia, Francia, Italia, Romania, Spagna, Svezia) che dimostrano la fattibilità e la sostenibilità, anche economica, del programma neZEH per le realtà alberghiere medio-piccole. Ai gestori degli hotel sarà fornito supporto tecnico da parte di esperti in grado di guidarli nel miglioramento delle prestazioni energetiche della struttura.
  • Creazione di una rete in grado di mettere in contatto gli albergatori con i fornitori di materiale edile e altro tipo di fornitura utile per la riqualificazione energetica delle strutture.
  • Predisposizione di uno strumento elettronico da fornire ai gestori di hotel per aiutarli a valutare l’efficienza energetica attuale della propria struttura e ad identificare le soluzioni più ottimali per trasformarla in un Hotel ad Energia Quasi Zero.
  • Diffusione dell’iniziativa tra oltre 15 mila strutture. Tutti gli alberghi interessati potranno avere accesso alle analisi e ai risultati del programma.

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Consapevole dell’importanza dell’efficientamento energetico, il Park Hotel Ermitage Hotel, con vista mare è un hotel in cui l’efficienza energetica (è alimentato ad energia solare) si sposano con un ambiente elegante e confortevole. 

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DO UP: superfici creative in continua evoluzione

Il nuovo progetto ABK interamente realizzato in Wall&Porcelain

04/08/2015 – DO UP è il primo progetto interamente realizzato in Wall&Porcelain, la nuova tecnologia ceramica firmata ABK in cui le migliori caratteristiche del gres porcellanato si uniscono alla funzionalità dei prodotti da rivestimento. Non una semplice collezione da rivestimento ma un vero e proprio Look Book, un contenitore di idee in continua evoluzione, ideato per fornire spunti stilistici e creativi per la progettazione ed il rivestimento degli ambienti interni. 

Il catalogo DO UP 2015 propone un primo ricco ventaglio di superfici Wall&Porcelain e inaugura per ABK un nuovo modo di comunicare la ceramica, attraverso una selezione di moodboard e set fotografici,… Leggi l’articolo

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Noce, rovere ed ecomalta per Antis

Marcata matericità per la nuova cucina Euromobil

04/08/2015 – Antis di Euromobil cucine, il brand del Gruppo Euromobil dedicato a living&cooking, recupera e rivisita in chiave contemporanea l’archetipo della cucina appartenente alla migliore tradizione nazionale, presentando un dialogo continuo tra passato e futuro, tra valori legati rispettivamente alla materia e alle nuove tecnologie con un linguaggio elegante ed essenziale.

I frontali presentano un taglio dell’anta a 33 gradi per presa maniglia – orizzontale nelle basi e verticale nelle colonne – integrato con la curva della gola. 
Gli elementi colonne, basi e pensili terminali accostano a 45 gradi i frontali e i copri fianchi. 
La vasta gamma di soluzioni… Leggi l’articolo

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Piatti doccia su misura realizzati in HI-MACS®

Ponte Giulio amplia la collezione Midioplan® con Materia

04/08/2015 – MIDIOPLAN® è la collezione di piatti doccia e lavabi in pietra acrilica proposti da Ponte Giulio.
 Sono lavabi, piatti, mensole, specchi, che arredano la zona lavabo e doccia con forme sempre aderenti ai canoni estetici che sono riconosciuti  e richiesti dagli utenti.


MATERIA è un piatto doccia rettangolare o quadrato realizzato in HI-MACS®, una pietra acrilica che offre gli stessi pregi della pietra naturale senza i difetti degli altri materiali sintetici, o semi-sintetici. Si tratta di un materiale composito appartenente alla categoria dei solid surfaces, non assorbente e non poroso, prodotto per circa due terzi con idrossido d’alluminio… Leggi l’articolo

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Tessera professionale europea, approvato il regolamento per il rilascio

03/08/2015 – La Commissione Europea ha approvato il regolamento con la procedura per il rilascio della European Professional Card  – tessera professionale europea.

La tessera, lo ricordiamo, permetterà ai professionisti di muoversi e operare liberamente nel mercato comunitario.
 
Il regolamento, che sarà operativo dal 18 gennaio 2016, prevede che entro questa data i Paesi membri registrino nel sistema di informazione del mercato interno (IMI) almeno un’autorità competente per ciascuna professione.
 
Come si ottiene la tessera professionale europea
La tessera professionale europea va richiesta online. Il richiedente crea un conto personale securizzato fornendo una serie di informazioni, come l’identità, la professione svolta, lo Stato membro in cui il richiedente intende stabilirsi per esercitare l’attività e lo Stato membro in cui il richiedente è legalmente stabilito per esercitare le attività..
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Piano mobilità sostenibile di Milano: i punti chiave

Il Piano di Mobilità Sostenibile (PUMS) di Milano è stato avviato nel 2013 e stilato sotto la supervisione di un Comitato Scientifico: è il risultato di un intenso confronto con la realtà cittadina e gli enti interessati. Ridisegna la mobilità di Milano del prossimo decennio e i confini stessi della città intensificando le connessioni con vaste zone extraurbane, che rappresentano il territorio di gran parte della vecchia provincia. L’obiettivo del piano è garantire servizi più efficienti e sostenibili. 

Mobilità sostenibile gratuita: casi studio

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Gli interventi previsti dal Piano di Mobilità Sostenibile di Milano riguardano i seguenti ambiti:

  • Previsti potenziamenti alla linea metropolitana della M2 Assago-Rozzano e Cologno nord-Brugherio con un rinnovamento delle stazioni e l’impermeabilizzazione delle gallerie; della M3 San Donato-San Donato est; della M5 San Siro-Settimo e della M4 San Cristoforo-Corsico. Inoltre è prevista la realizzazione di una M6 sull’asse nord/ovest-sud/est.

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  • Bike sharing: 240 stazioni attive con 3.600 biciclette. Un sistema di trasporto pubblico che funziona sinergicamente con metropolitane, tram, autobus: ha il vantaggio di offrire un tipo di trasporto più flessibile perché i percorsi sono facilmente personalizzabili. Come luoghi per i posteggi delle bici si privilegiano i nodi di interscambio, come le stazioni della metropolitana e ferroviarie e i luoghi frequentati da molte persone come scuole, uffici pubblici, cinema, supermercati: la prima mezz’ora di utilizzo è gratuita.
  • Car sharing: servizio introdotto nel 2013 che risulta il più ampio d’Italia: con 2000 auto in movimento, 6 operatori in servizio e 200.000 utenti uno dei migliori in Europa. Grazie alla comodità e al risparmio che garantisce, sono numerose le famiglie milanesi che negli ultimi tempi hanno deciso di non acquistare la seconda auto.
  • Scooter sharingrecentissimo servizio introdotto il 15 luglio 2015, grazie al quale è a disposizione dei cittadini una flotta di scooter: da un lato sono più veloci della bicicletta e dall’altro più agevoli nel traffico e meno ingombranti delle auto.

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  • Evoluzione delle linee tranviarie tradizionali in Linee T cioè linee più rapide grazie alla dotazione di un software a bordo dei tram che, collegato alla centrale dei vigili, permette di far scattare in automatico il semaforo verde. È previsto inoltre l’allungamento di alcune linee.
  • Sistemi veloci su gomma per mettere in comunicazione la città con alcune direttrici non servite come ad esempio Segrate-Pioltello e Arese-Lainate.
  • Nuove aree adibite a parcheggi che, realizzate lungo le linee ferroviarie dell’hinterland, riescano il più possibile a servire l’utenza all’origine degli spostamenti.
  • Realizzazione di una Low Emission Zone nell’area delle tangenziali. Un sistema composto da 100 varchi elettronici, posizionati all’ingresso della città che monitorano il passaggio dei veicoli e consentono solamente la circolazione di quelli meno dannosi per l’ambiente: è prevista l’applicazione di filtri antiparticolato sui veicoli più inquinanti.

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  • Gestione più smart della logistica merci, in particolare dei sistemi di carico e scarico, per favorire l’efficienza delle aziende milanesi e lombarde
  • Valorizzazione dello spazio urbano con interventi di moderazione della velocità dei veicoli per rendere più sicura la città.
  • Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) con l’introduzione di applicazioni tecnologiche che informano sull’accessibilità dei percorsi stradali.

La  completa  attuazione del PUMS presenta i seguenti vantaggi: una diminuzione del 25% del traffico nelle aree a velocità moderata, una riduzione dell’10% della  congestione del traffico,  la riduzione del 28% delle emissioni di gas nocivi, un incremento del 140% sull’accessibilità  delle persone al trasporto pubblico e del 17% sulla sua celerità.

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Nuovi prodotti e nuove collaborazioni per Regia

Tra le novità gli accessori per il bagno ipercolorati

03/08/2015 – Regia presenta il nuovo catalogo di accessori e complementi per l’arredamento della sala da bagno realizzato interamente con nuove immagini fotografiche per mettere in grande risalto il design dei suoi prodotti e l’unicità dei materiali utilizzati.

Nel nuovo catalogo trovano spazio tutte le nuove collezioni:
– Maxxi: l’elegante collezione di accessori per un pubblico dal gusto contemporaneo in cui sono stati messi in grande risalto i materiali utilizzati: ottone, ceramica e Vetroghiaccio® – design Bruna Rapisarda
– Rio: la collezione di accessori da appoggio e sospesi in ceramica, disponibile in nove colorazioni (fucsia, nero, verde oliva, rosso,… Leggi l’articolo

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Isole imbottite e sospese su piedini in legno

Marc Sadler firma il divano Endor per Désirée

03/08/2015 – Désirée, brand del Gruppo Euromobil dedicato alle soluzioni per il living, presenta il divano Endor, progettato dal designer Marc Sadler. 

Endor ha un nome enigmatico dietro cui si celano ampie isole imbottite e sospese su piedini in legno che appaiono irregolari per posizione, inclinazione e tonalità che ricordano gli alberi della foresta. 

I piedini sono autolivellanti e realizzati in rovere naturale o tinto wengè.
Lo schienale e il cuscino schienale sono liberamente posizionabili e il rivestimento in tessuto o pelle è completamente sfoderabile.

Non solo Endor quindi trae la sua forma dalla natura, ma anche i materiali… Leggi l’articolo

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Woodscraper: i grattacieli del futuro sono in legno

Nel 1700 il termine “skyscraper” era riferito agli altissimi alberi maestri delle navi inglesi, ma dal XX secolo la parola viene comunemente utilizzata per indicare edifici altissimi, che “grattano il cielo”. L’immagine dell’edificio è la massima rappresentazione della città moderna: imponenti in tutta la loro altezza con una superficie apparentemente interminabile di “curtain wall”. Le forme esteriori sono, col passare degli anni, sempre più articolate e fantasiose ma la struttura portante rimane quella in acciaio e calcestruzzo che sosteneva i primi grattacieli statunitensi dei primi anni del ‘900.

BSKYB: L’EDIFICIO IN LEGNO PIÙ ALTO DEL REGNO UNITO È FIRMATO ARUP

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Tuttavia la riscoperta di uno dei materiali da costruzione più antichi e lo sviluppo tecnologico, con tecniche sempre più raffinate di lavorazione, sta modificando la consuetudine e fatto sì che nella lista dei materiali utilizzati per i grattacieli si inserisse anche il legno.

Woodscrapers: sperimentazioni

Dopo le prime sperimentazioni di qualche anno fa, come lo Stadthaus a Londra ed il Forté Apartments di Melbourne -che anche senza essere dei veri e propri grattacieli mantengono tuttora il primato di edifici con struttura in legno più alti del mondo- in diversi paesi è in programma la costruzione di numerosi woodscrapers, con uno sviluppo che superi i 30 piani: i più noti sono il grattacielo di Berg | C. F. Møller in collaborazione con gli architetti Dinell Johansson e il consulto di Tyréns, che hanno vinto il concorso HSB architectural competition, presentando il progetto di una torre di 34 piani a Stoccolma, e il grattacielo HoHo di 24 piani ad opera dei progettisti Rüdiger Lainer, che verrà costruito nell’ambito della riqualificazione della zona Seestadt Aspern, a Vienna.

Il Woodscraper di MGA per Baobab

L’ultimo ad essere presentato -puntando ovviamente al primato mondiale di altezza per un edificio in legno– sfiderà anche la Tour Eiffel ed è ad opera del team di MGA – Michael Green Architects, in collaborazione con lo studio DVVD, con sede a Parigi, finanziati da REI France, società di promozione e costruzione specializzata in costruzioni ecologiche.

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Nel 2012 l’architetto Michael Green ha presentato il suo progetto Tallwood, un edificio di 30 piani a Vancouver, costruito interamente in legno, accompagnando il progetto con una ricchissima e specifica documentazione di ricerca (The Case for Tall Wood Buildings), una sorta di manuale di istruzioni per la costruzione di edifici in legno stilato insieme all’ingegnere strutturista Eric Karsh. Dal punto di vista strutturale il grattacielo di Michael Green prevedeva una struttura a telaio, con travi LSL (Laminated Stranded Lumber), meglio conosciuti in Europa come Intrallam.

Il grattacielo farà parte di un complesso di 6 torri, denominato Baobab, presentato nell’ambito della Reinventer Paris Competition, un’iniziativa delle autorità locali per la ricerca di innovazione nel campo del design urbano e della sostenibilità, che possa dare nuovo respiro e rivitalizzare l’architettura parigina. Il progetto sarà al centro delle operazioni di rinnovo di Porte Maillot, una parte strategica della “grande Parigi” che collega il distretto finanziario con La Défense.

La struttura mista, per un totale di 35 piani, consiste in una serie di pannelli X-LAM, pilastri in legno e un core baricentrico, ospitante scale ed ascensori, anch’esso in legno; solamente alcune travi saranno in acciaio per fornire una resistenza addizionale e maggiore flessibilità alla spinta laterale del vento in facciata. In questo modo si potranno risparmiare circa 3700 tonnellate di anidride carbonica (CO2) rispetto ad una struttura tradizionale in cemento armato: l’equivalente di circa 2200 automobili in circolazione per un intero anno.

Dal punto di vista della sostenibilità sociale, propone un nuovo modello di mixité sociale con la combinazione di un mercato, social housing e alloggi per studenti, orti urbani, hub per auto elettriche e mezzi pubblici. Il progetto Baobab si propone pertanto di introdurre una nuova visione della città, trasformando il sito di costruzione in un ingresso alla città e proponendo un nuovo modello per la città del futuro.

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Costruire con la paglia: vantaggi e costi

La crisi delle costruzioni e l’avvento delle più moderne forme di architettura sostenibile ed ecocompatibile hanno portato a riscoprire antichi materiali ritenuti erroneamente poco validi e di conseguenza dimenticati, tra cui la paglia.

La paglia è un materiale naturale il cui utilizzo contribuisce ad ottenere ambienti salutari e naturali, privi di inquinanti abitualmente presenti tra le mura domestiche. La tendenza a realizzare edifici sempre più sigillati con lo scopo di limitare le dispersioni termiche, limita la ventilazione degli ambienti ed impedisce ai Composti Organici Volatili (VOC), elementi tossici presenti tra l’altro nelle finiture e nei prodotti usati per la cura della casa (detersivi, spray, vernici, colle dei mobili, solventi ecc.) di disperdersi.

CASE IN PAGLIA A KM 0: UN ESEMPIO IN UMBRIA

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Bisogna anche considerare però che come diceva Paracelso, medico svizzero del Rinascimento: “tutte le sostanze sono tossiche; solo la dose fa la differenza tra un veleno ed un medicamento”.  Nessun allarmismo quindi, ma uno studio condotto dall’Indoor Environment Management Branch, teso a determinare il rapporto indoor/outdoor tra le concentrazioni e le esposizioni relativamente a diversi inquinanti dell’aria, ha supportato l’ipotesi che l’esposizione indoor alla maggior parte degli inquinanti considerati supera notevolmente quella outdoor; le concentrazioni indoor riscontrate sono generalmente da 1 a 5 volte maggiori e l’esposizione indoor è da 10 a 50 volte superiore all’esposizione outdoor.

Ecco che quindi, tra le principali fonti di inquinamento indoor compaiono anche i materiali da costruzione, gli arredi  (es. mobili fabbricati con legno truciolare o trattati con antiparassitari, moquettes, rivestimenti), colle, adesivi e solventi e la cattiva manutenzione dei sistemi di condizionamento, che possono divenire terreni di coltura per muffe ed altri agenti biologici, diffondendoli nell’intero edificio.

Le case di paglia si configurano quindi come la potenziale “nuova” frontiera del costruire sostenibile e “salutare”.

Già negli Stati Uniti furono realizzate nella seconda metà del 1800 le prime case di paglia con balle al posto dei mattoni dai coloni bianchi che pensarono di utilizzare il materiale di scarto delle loro coltivazioni di grano non avendo a disposizione altri materiali per realizzare le loro case. La paglia li isolava sia termicamente che acusticamente ed essendo compressa nonché ulteriormente rivestita con intonaco, non prendeva fuoco. La copertura era in terra cruda evitando così infiltrazioni e umidità all’interno.

I costi di una costruzione in paglia

La materia prima è piuttosto economica: in genere la singola balletta di paglia pesa circa 17 kg e costa tra € 1,50 e € 3, molto meno di qualunque altro isolante. Si impiegano circa 2 ballette per costruire 1mq di muro, quindi il costo è quasi 5 €/mq di parete (intonaco escluso), a cui va aggiunta l’incidenza della struttura portante. Inoltre, nelle regioni in cui la paglia è facilmente reperibile, si risparmia sui costi di trasporto, spesso quasi azzerati. I costi per i materiali da costruzione si mantengono quindi piuttosto bassi.

Anche i costi per la manodopera per la costruzione non sono elevatissimi, anche considerando che la paglia si presta molto all’autocostruzione (la posa in opera è molto veloce ed è necessaria manodopera istruita ma non specializzata).

Anche il costo di gestione di un edificio in balle di paglia è molto più basso rispetto a un edificio tradizionale. Il vantaggio economico si nota nel tempo, risparmiando quasi il 75% dei costi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti. Nel caso poi che l’edificio sia progettato secondo i principi di bioclimatica è persino possibile portare a zero le spese eliminando gli impianti.

Piccolo esempio di questa nuova tendenza, che sta prendendo piede da qualche anno, è una casa per le vacanze di 70 metri quadri realizzata in Puglia nel territorio di Conversano in provincia di Bari.

caption: foto da specialistaenergiaverde.com

caption: barinedita.it

In questa villa non esistono spigoli, ma solo forme tondeggianti e curve. Le pareti perimetrali, con una struttura portante in legno, sono state realizzate con un tamponamento in 120 balle di paglia di 40 centimetri per 40 rivestite dall’esterno con cinque centimetri di terra cruda sabbia e calce posati a strati alternati ed all’interno da terra cruda e calce.  I vani (cucina, due camere da letto ed un bagno) seppur piccoli, sono ariosi e ben illuminati. Rami di ulivo intrecciati e riempiti di paglia con rivestimento in terra cruda e calce fungono inoltre da protezione sulle finestre.

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Strutture temporanee all’aperto, quando serve il permesso di costruire?

31/07/2015 – Manufatti leggeri, camper e roulotte usati come abitazioni non avranno bisogno del permesso di costruire. La Corte Costituzionale con la sentenza 189/2015 ha dichiarato illegittimo l’articolo 41, comma 4, del decreto del Fare (DL 69/2013).
 
Il Decretro del Fare, impugnato dalla Regione Veneto, considerava come interventi di nuova costruzione l’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, non diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee, anche se installati, con temporaneo ancoraggio al suolo, all’interno di strutture ricettive all’aperto. Da questa classificazione derivava l’obbligo di richiedere il permesso di costruire per la loro realizzazione.

Dopo l’impugnativa, la Corte Costituzionale ha stabilito che la disposizione contenuta..
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